martedì 15 aprile 2014

In campo con gli zapatisti

IL CAMPO DEL CHIAPAS

Amaca, fagioli, cessi improponibili a parte (nemmeno in Amazzonia avevo cessi così pietosi: baracche di legno sollevate da terra, con una tazza di pietra posta sopra il buco, il tutto immerso in un condensato di odori difficilmente descrivibili a parole), in Chiapas ci siamo anche per il campo e per un corso di formazione. Tre giorni intensi di campo,ogni mattina, e di aula, ogni pomeriggio, per cercare di migliorare l'approccio allo sport, al calcio, di queste comunità; e noi ci si prova, ma che pippe! Tutte insieme, tutte sullo stesso campo, non mi era mai capitato di vederle in nove anni di Inter Campus: in difficoltà per qualsiasi movimento (corsa, balzi, rotolamenti, questi sconosciuti), con tempi di reazione biblici, scarse capacità cognitive (cazzo, anche i grandi hanno mostrato lacune importanti per quanto riguarda lo sviluppo della lateralità!) e nessuna conoscenza del gioco del calcio; tutti ottimi ingredienti per la realizzazione della ricetta Inter campus! Per fortuna che in aula...che disastro: il livello è molto basso sotto ogni punto di vista, ma la cosa che più mi deprime inizialmente è che non gliene frega nulla del calcio, loro giocano a basket e il calcio e solo "cascarita", ossia partitella, è tempo libero. Non è considerato e non vuole essere considerato uno strumento di educazione, una "materia" da studiare, al fine di portare benefici alla comunità. Per loro il calcio...è calcio. Stop. Tenerli attenti, coinvolgerli, convincerli non solo a parole della validità, della veridicità di ciò che stiamo portando loro è stata un'impresa, come ho detto al prof, "gli abbiamo tirati per i capelli dalla nostra parte"! Almeno per questi tre giorni: dal primo all'ultimo giorno i cambiamenti son stati tanti e abbastanza evidenti, tanto che credo davvero che qualcuno si sia aperto un po' più verso il mio amato pallone, ma forse è solo l'entusiasmo del momento a farmi parlare. In fin dei conti siamo alla settima visita e non può certo essere questa ad aver fatto la differenza, rispetto alle altre volte, considerando anche che i temi trattati non sono stati certo "innovativi", rivoluzionari. Mah. Vedremo. Siga la lucha, come piace sentire da queste parti.

1 commento:

  1. A volte è difficile inculcare le nuove metodologie anche alle società calcistiche italiane!!!! Parlo per esperienza. Jack, cambiamolo questo mondo del calcio

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