venerdì 29 marzo 2013

Angola 2013

27 Marzo

Madonnina come odio le compagnie elettriche africane!!! Uganda, congo, Camerun, ora anche Angola: nel bel mezzo della notte, con 30gradi in camera e un'umidità del 200%, decidono arbitrariamente di bloccare la loro fornitura, costringendoti senza luce, e quello chi se ne frega anche se si tratta di quella delle strade, e senza corrente e questa un po' più ti interessa, perché...no corrente, no ventilatore!!! Cazzo! E senza ventilatore si schiatta! Tant'è che mi son svegliato sudato tipo 90 esimo a giugno, appiccicato al letto e impossibilitato a trovare una soluzione alla situazione! Per fortuna sono nella casa dei salesiani e mi son contenuto... Solo alle 4 magicamente  le pale magicamente tornano a girare, quelle con due elle già giravano da un pezzo, e nel giro di due secondi riprendo sonno per riaprire gli occhi solo due ore più tardi, al suono della sveglia. SOLO! Cacchio, perché il primo impatto con la realtà e' duro, durissimo: mi sento come ubriaco, totalmente rinco e...appiccicosamente sudato. Ma va bene così, visto che di li a poco sono a Mota, com Padre Stefano, pronto per il corso mattutino, che inizia con un cazziatone d'altri tempi: i ragazzi hanno lasciato il campo voncio ieri, pieno di cartacce e succhi di frutta vuoti e il terribile Tollu non perdona!!! Quindi sacco nero in spalla e via, a ripulire il campo. A testa bassa, quindi, i 44 allenatori rientrano in aula e da li in poi tritiamo 3 ore e mezzo di spiegazioni, su allenamento, educazione, integrazione tra le due cose, aspetti pedagogici del ruolo del mister...spettacolo! Con Ste e' sempre uno spettacolo. Pomeriggio poi altro grande: allenamento con tutti i bimbi coinvolti, divisi in gruppi, cui dedichiamo le diverse fasi del nostro allenamento, coi quali ci si diverte un sacco, seppur...seppur 'sti bambini siano un po' tardi, cacchio. Va bene il mio portoghese non sia proprio perfetto, va bene l'emozione, va bene l'impatto con un metodo di lavoro completamente diverso da quello cui sono abituati, ma...questi sono un po' ritardati, cazzo! Tutti e trenta quelli che ho conosciuto oggi! E la cosa mi inquieta: cazzarola, sono io che sbaglio in qualcosa? Ma cosa? ieri volavano! l'allenamento e' troppo complesso? cacchio, ma ho modificato le esercitazioni in corsa, viste le difficoltà dei bambini! Pensare, dobbiamo pensare a come intervenire in futuro il meglio possibile. Ora no. Ora collasso. La giornata dopo allenamento e' proseguita con test per gli allenatori, consegna diplomi, foto e, finalmente, cena in compagnia di Carlos Almeyda, grande giocatore della nazionale angolana di basket, un vero mito per la nazione, e ora sono a pezzi. Domani poi...

mercoledì 27 marzo 2013

Angola 2013

26 Marzo

Aspettavo solo il tordo, l'animale più difficile da mangiare, poi era veramente una riproposizione della cena di gala fantozziana! I fidi Fantozzi e Filini, infatti, erano presenti, c'era l'ambasciatore, tre diversi calici sfalsati da una parte ("ma che fa, non beve?" sentivo alle mie spalle), Fantozzi con il bavagliolo legato al collo per non sporcarsi...che spettacolo! Tutto questo alla residenza dell'ambasciatore italiano in Angola, dove siamo stati invitati a una "colazione", che in gergo diplomatico significa pranzo (e per quale cazzo di motivo non lo chiamano pranzo???), per parlare un po' di Inter, l'ambasciatore e' un super tifoso, e di Inter Campus in Angola, mangiando piatti italiani, nella splendida mega casa degli italiani a Luanda, come lui ha chiamato la casa. Alla fine, nonostante i miei iniziali timori e dissensi nel trovarmi in un simile contesto, e' stato anche divertente: l'ambasciatore e' un personaggio interessante (per conoscere meglio Luanda ogni tanto si muove da solo, in auto, per la città e per i posti intorno alla città, cosa strana per uno del suo livello, e ancor più bello, Stefano l'ha portato sul tetto della scuola di Lixeira, per "ammirare"lo "spettacolo" della spianata dove viveva prima il Roque) e impegnato, desideroso di impegnarsi per realizzare qualcosa di utile da queste parti, a nome della nostra nazione e seppur un po' distante da alcune mie posizioni, interpretazioni della realtà, mi è piaciuto. Poi mi ha fatto vivere in prima persona una delle scene più belle della saga di Fantozzi, per cui ha il mio massimo gradimento!
"Colazione" a parte, splendida, intensa e infinita giornata di lavoro, ieri, tra corso mattutino, allenamento pomeridiano, con richiesti 30 bambini e presenti 41, e serata con Anselmo, amico di Ste, incontrato per cercare di trovare ulteriori aiuti, ulteriore sostegno da parte del governo, per cui lavora, per i progetti salesiani in corso a Mota e nelle favelas dei dintorni.
Il corso, poi, merita menzione a parte, perché tutte le volte è un corso nuovo, nonostante il tema centrale sia quello affrontato altre volte, perché Ste non si limita a tradurre ciò che dico agli allenatori, ma integra il tutto con insegnamenti salesiani, ampliando il mio semplice discorso educativo/tecnico, inserendolo in un contesto molto più ampio e domando al tutto significati, valori, molto più ampi, molto più complessi, molto più...cristiani. Insomma, ogni volta il corso in Angola è un corso anche per me, occasione di crescita e di confronto unica, che mi permette di vedere, di rivedere alcuni aspetti del mio lavoro sotto un'altra luce, che dona al tutto un valore, un significato ancor più profondo e complesso, caricandomi di maggior responsabilità e consapevolezza della fortuna che ho nello svolgere questo compito.
Un corso di aggiornamento per allenatori tecnico/salesiano, non è facile da trovare in giro!!! 
Ora collasso. Domani si riparte per un'altra, infinita, splendida, giornata.cena di gala

martedì 26 marzo 2013

Angola 2013


Una sensazione che lego spesso all'idea di Angola e' quella del sonno!!! In nessun altro posto del mondo, come qui, soffro le levatacce mattutine e l'intensità delle giornate, che mi portano ogni volta al rientro a collassare tra le braccia di Morfeo per intere, infinite, nottate, nella speranza, nel tentativo, di riprendermi. E oggi, certo, non ha fatto eccezione: in arrivo da Francoforte alle 6.50, non faccio in tempo a riabbracciare padre Stefano che già il caratteristico ingaraffamento luandino ci travolge, obbligandoci sui sedili per più di un'ora, per compiere il tragitto fino a casa, percorribile in situazione normale in meno di 20 minuti. La pioggia caduta in questi giorni certo non facilita le cose e le strade ridotte a letti di fiumi di montagna colmi d'acqua color petrolio non fanno che rallentare ulteriormente il nostro andamento, incitando l'anarchica guida di Stefano e di tutti i motoristi che ci sono attorno; se nell'immaginario collettivo italiano e' Napoli il prototipo di città selvaggia, priva di regole legate al traffico e alla vita in strada, e' solo perché Luanda e' poco conosciuta dai nostri compaesani! Al confronto con la capitale angolana, la città partenopea e' Ginevra!!! Macchine disposte su mille, fantasiose corsie, che cercano spazi millimetrici per infilare musi o ruote e procedere poco meno lentamente del rivale nell'auto al fianco, clacson che all'impazzata riempiono di suoni stridoli le vie, marciapiedi (anche qui, marciapiedi...non so bene se possono essere definiti come tali quelli spazi a bordo strada) sfruttati come strade secondarie, senza senso di marcia o precedenze di alcun tipo, buche profonde stile fossa delle Marianne disposte qua e la e nascoste ad occhi stranieri, candongueiro che stracolmi di gente si districano con prepotenza dalla morsa selvaggia delle altre auto...insomma, un vero inferno cittadino! E dalla prima volta che siamo stati qui, 2008, le cose sono migliorate, evidentemente migliorate!!! Meno male...
Usciti quindi dalla giungla di acqua, cemento, sabbia e asfalto, arriviamo alla nostra Sao Paolo, per poi fiondarci il pomeriggio in campo e rivedere i nostri vecchi, solo per anni di conoscenza, amici: Chuky, Lau, Sassi, Isaac...tutti qui, ancora una volta, pronti per un nuovo corso inter campus, nuovi allenamenti, nuove giornate insieme. E per arrivare al campo, altra acqua, e che acqua, per le strade: Mota, infatti, straripa acqua da tutte le strade, ricordando Venezia, pur circondata di baracche e non degli splendidi palazzi della città veneta, con il limite ulteriore che qui la gente si muove a piedi, stivali ai piedi per camminare con acqua sotto il ginocchio (un bimbo, oggi, camminava con l'acqua appena sotto la vita!!! Fosse passata una macchina, con l'ondata generata dal mezzo meccanico, avrebbe potuto fare un verugio il nano!) e che ogni macchina che passa e' un'onda di liquido putrido, nero e puzzolente che entra nelle case a "riva". Osservando i marciapiedi alti 50 cm nella stagione secca, il bianco intelligente riderebbe dell'incapacità, dell'inettitudine dell'Angolano, incapace anche di costruire un semplice marciapiede, ma quando ci si imbatte in questi tsunami prodotti dal semplice passaggio in strada delle auto si capisce la lungimiranza locale.
Terminata la lezione di acqua gym...ops, mi son fatto prendere dalla situazione....usciti dal campo (coperto e in asfalto, quindi praticabile) rientriamo rapidamente a casa, in vista della cena dal mitico Canzi, prevista per la serata. Mitico perché Walter Canzi e' una persona che mi piace molto, col quale vado facilmente d'accordo, col quale mi trovo bene dal primo giorno. Walter e' un interista vero, puro, che dal secondo anno sostiene inter campus da queste parti con una sponsorizzazione da parte della sua azienda, Intertransport, che copre tutte le spese per venire due volte l'anno quaggiù, che tutte le volte si emoziona a vedere la maglia neroazzurra e i bambini che giocano, in definitiva una gran persona. Tutto bello, bellissimo, in questa prima giornata. Ora collasso; tra sei ore si riparte: prima parte del corso con 44 allenatori a Mota. Avanti così!

Angola 2013

Angola 2013

Angola...ancora una volta! Finalmente, dopo mille vicissitudini legate ai visti che hanno ritardato il nostro viaggio sembrava all'infinito, eccoci di nuovo con Stefano, nella "mia" Angola. "Mia", come mio il camerun, l'uganda, il Brasile...mio il mondo intercampus, non, ovviamente,  nel senso che mi appartengono, ma nel senso che son sempre a casa, privo solo di Silvia, ogni volta che parto. Quindi...eccomi di nuovo nella mia Angola.
Viaggio flash, quello in programma, vista l'imminenza della Pasqua e flash saranno anche i nostri spostamenti, le nostre attività, considerando i soli tre giorni pieni a disposizione, ma come sempre sarà una grande esperienza, a prescindere dal tempo, e allora via, che l'Angola 2013 abbia inizio!

venerdì 8 marzo 2013

Altre foto


IN AULA, col mio fluente itagnolo...


HASTA INTER CAMPUS...


LA PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO A L'HAVANA

Cuba 2013

1 Marzo

Ormai svegliarsi alle 5 sta diventando un'abitudine. Una brutta abitudine, a mio modo di vedere, ma l'aereo da Holguin per l'Habana ci attende alle 8 e altro, dunque, non si può fare se si vuole questa sera ripartire alla volta di Milano, di casa, di Silvia, abbandonata proprio nella sua prima settimana di lavoro nel nuovo posto. E così con ancora il cielo scuro, abbellito da qualche sporadica stella che riesce a fare capolino tra le nuvole e da una luna a tre quarti, resa opaca dai presagi di una giornata di pioggia, si riparte e si va a chiudere anche questa missione inter campus. Esito direi positivo di questa settimana, sia per quanto riguarda il corso e quello che con esso siam riusciti a lasciare ai profe locali, sia per quanto riguarda, forse soprattutto, il campo e gli allenamenti coi bambini. Anche qui, in questo paese che si ostina ad essere socialista, seppur assediato dal famelico mondo consumistico e capitalista, insediatosi ormai nelle crepe del regime, corrompendo in maniera evidente le menti, i cuori, le anime, delle genti (tristissimo il compromesso raggiunto a L'havana per riportare all'antico splendore i palazzi coloniali e le piazze de l'Habana Vieja: in cambio di investimenti stranieri per le varie ristrutturazioni, hanno concesso spazi ad alcune grandi marche per aprire negozi, per cui al fianco di cartelloni propagandistici come "mas socialismo", o 26 julio: los triunfo del las ideas" ti ritrovi insegne luminose di Benetton o converse...tristissimo), la palla di cuoio vanta gli stessi poteri che possiede e manifesta nel resto del mondo, coinvolgendo, ammaliando, divertendo, nutrendo i sogni di tutti i bambini che la rincorrono. Anche qui, dunque, l'allenamento è e rimane lo strumento principe del nostri intervento, il mezzo insostituibile attraverso cui riusciamo a pizzicare corde, altrimenti inarrivabili, attraverso cui, veramente, riusciamo a cambiar, seppur per poco, magari in minima parte, lo stato delle cose per i nostri bimbi in neroazzurro. Come sempre dico: spettacolo.

HASTA IL CAPITALISMO, SIEMPRE

Ok, per carità, transito per questa realtà due volte l'anno, senza vivere costantemente in quest'isola, con le sue restrizioni, le sue intricate procedure burocratiche (ad esempio: noi per fare il corso, quindi parlare con i rappresentanti del governo nella fattispecie i membri dell'INDER, nostri partner locali, abbiamo dovuto cambiare il visto turistico usato per entrare in visto di cooperazione, altrimenti ci saremmo dovuti limitare...a fare i turisti, non certo a tenere un corso!), la sua ottusa, limitata e, perché no, anacronistica idea da perseguire orgogliosamente( tipo, la doppia unità monetaria è un compromesso a mio modo di vedere fallito, raggiunto per non inquinare l'ideologia anticapitalistica del cubano) , quindi la mia  è sicuramente una riflessione superficiale; però, cacchio, il fatto che il mondo occidentale sia ormai violentemente penetrato anche da queste parti, senza limitarsi a colonizzarne le terre, come nel continente nero, ma le menti e le idee della gente, un po' mi fa incazzare. Vedere ragazzi che girano per le zone più affollate dai turisti in cerca del grullo di turno da abbindolare per far propri i suoi CUC, soldi veri con cui accedere al mercato vero, non come i suoi pesos, come in qualsiasi altra capitale turistica del mondo, non mi piace proprio; o sentire giovani vantarsi del proprio nuovo decoder illegale, venduto sul mercato nero da una ditta americana, per poter vedere i canali della tv statunitense, altrimenti vietati e quindi irraggiungibili,  con i suoi contenuti altamente istruttivi, distrugge un po' la mia idea romantica dell'isola castrista.
E se non fosse il regime a privare la gente delle libertà, bensì la nostra democrazia ad imporcene troppe, togliendoci il gusto della conquista delle cose e cancellandoci la possibilità di raggiungere la soddisfazione, l'appagamento, perché sempre indotti, in quanto liberi, a voler sempre qualcos'altro rispetto a ciò che già abbiamo? E se ciò che il governo era in grado di dare ad ogni cittadino, e ancora riesce a dare, come sanità gratuita, di alto livello e garantita,istruzione gratuita a tutti i livelli e altri beni basilari, fosse ciò di cui veramente necessitiamo per star bene in società, senza rincorrere la macchina più nuova, la casa più grande, il telefono più accessoriato?
E se i mille canali televisivi che siamo così liberi di scegliere per coltivare la nostra libera mente, pieni di chef, bestie di vario genere rinchiusi in questo o quel reality, o impegnate in dispute dialettiche di altissima caratura oratoria, altro non fossero che un mezzo per circoscrivere la nostra libertà, appunto, annichilendo le nostre menti, soppiantando i libri che tutti da queste parti leggono in abbondanza, secondo un piano, un programma chiaro per dominarci, illudendoci e governando così i nostri pensieri, per far di noi ciò che vogliono? E se...mah. La cosa mi confonde...troppo superficiale...devo tornare a Cuba presto!

martedì 5 marzo 2013

Cuba 2013

28 Febbraio

Ora si che si torna a ragionare: dopo 8 giorni di forzato riposo per una piccola lesione muscolare, al termine di questa splendida giornata ho deciso di dar forma al mio primo mini, controllatissimo, allenamento cubano. Niente di che, due serie da 12 minuti a 4' al km, ma se non altro ho ripreso a correre, a sentire un po' di affanno, a sudare non solo per il caldo, a sentire le gambe affaticate, ma soprattutto pronte e toniche, insomma, se non altro ho ripreso a muovermi! E dopo una giornata così non potevo non dar fondo alle mie energie, parzialmente ancora ahimè, attraverso questa corsa per le strade mal asfaltate di Las Tunas, percorrendo i suoi vicoli trafficati da cavalli sfruttati a mo' di taxi, da biciclette-calesse usate per portare in giro gente, da semplici cicli privati spinti da gambe di ogni età, o da macchine uscite dalle prime puntate di happy days; ad ogni passo pareva di percorrere a ritroso il tempo, perché guardandomi intorno tutto mi sembrava, fuorché di essere nel 2013, dandomi un po' la sensazione di essere un nuovo Marty Mc Fly. Bellissimo. Come bellissimo questa mattina stare in campo con gli allenatori, seppur solo a causa del malessere di Buzz/Raspelli, che lo ha costretto in camera in stretto legame con la tazza; si, perché vedendo i profe all'opera son riuscito a farmi un'idea spero un po' più completa di ciò che dobbiamo fare per cercare di migliorare le cose sui campi cubani e incidere un po' più sul loro modo di crescere ed educare bambini con un pallone. E bellissimo andare a casa di Rober e pranzare con la sua famiglia, nella casetta del padre, servito e riverito come fossi chissà quale ospite d'onore ("spaghetti, es italiano, come spaghetti", diceva il padrone di casa alla moglie intenta ai fornelli a preparare il pranzo...anche no, mi son permesso di dire; "comida cubana", la mia richiesta) e rituffarmi quindi in campo, questa volta con il redivivo Gabri. accolto dagli abbracci dei bambini più piccoli, vestiti in neroazzurro e corsimi in comtro non appena mi hanno visto! Alejandro, Ivan, Jorge...che spettacolo questi nani! E dopo tutto questo, potevo forse tornare a casa in taxi e limitarmi all'unica attività fisica di questi giorni, distruggendo anche oggi il mio povero elastico? Naaa. E allora via, lanciamoci per le strade di questo anacronistico paese, parte di questa anacronistica nazione! Spettacolo.

lunedì 4 marzo 2013

Prime immagini cubane

Grazie al fotografo Aldo Montinaro


un salto nel passato


il peso delle parole...

Cuba 2013


27 Novembre

Ma porca puzzolaccia, è possibile che all'estero debba sempre ritrovarmi a fare i conti con la pizza e con tutto ciò che ad essa si collega nella mia mente "zonista"? Non la mangio a casa e poi, in giro per il mondo, in un modo o nell'altro me la ritrovo spesso tra i piatti e non sempre riesco a driblarla come l'ultima volta in Israele. Fosse almeno buona: nemmeno il ricordo del sapore della pizza possedeva quella che oggi per colpa di ciccio mi son ritrovato a pranzo; molla, con un formaggio salatissimo, chili di pomodoro e, orrore, litri di olio ben evidente a coronamento dello scempio zonistico. 
Cibo a parte, e qui non è per nulla un caso mangiar male,  il resto del giorno, che per fortuna è sempre consistente, ha preso la solita splendida e positiva strada di sempre, che mi ha condotto ora sul letto estremamente soddisfatto e contento: corso mattutino con 25 allenatori da tutte le province, da Gramma, da Holguin, da La Habana e ovviamente da Las Tunas, con grande coinvolgimento da parte di tutti, splendido allenamento pomeridiano con 20 bambini di 6/7 anni simpaticissimi ( cacchio, alejandro me lo ricorderò, spero, per sempre! Uno spettacolo di bambino, super sorridente,  allegro e strapositivo, vero mini leader del gruppo) e divertente serata in giro per il centro della piccola e mezza morta cittadina. Cittadina in stile coloniale, un po' decadente che come dicevo a Gabri, mi ha riportato alla mente il lungomare di Celle Ligure, privato però del mare! Palme, arietta fresca, qualche squallido locale qua e la e gente seduta sulle panchine dell'unico parchetto cittadino del centro. Unica cosa presente in abbondanza le chicas! Un numero esagerato di ragazze, infatti, popola la cittadina e tutte, o quasi, ben "disposte", ben " inclini" alla conoscenza, al contatto con lo straniero e con i suoi soldi;  in maniera fin troppo esplicita, infatti, camminando per il posto vieni facilmente "puntato" da occhi femminili che, in maniera quasi imbarazzante, non ti si staccano di dosso, fin quando non scompari dal loro campo visivo. Campo visivo per lo più infinito, però, visto che se ti sposti, ti seguono, mettendosi di guardia fuori dal locale dove entri, aspettando solo di incrociare il tuo sguardo. Inquietante. O almeno  per me, inquietante, perché i tanti, troppi stranieri che si vedono per le strade, non son certo qui per la cattedrale del paese, ma, credo io neanche tanto maliziosamente, per le "caratteristiche di gioviale apertura" delle fanciulle locali, caratteristica  giunta fino ad orecchie di origine  italiana, visto, anzi sentito, quanto la nostra lingua sia diffusa e conosciuta dai più. Che desolazione. Forse è vero quanto mi diceva ieri Eligio: i nostri governanti son riusciti nell'intento di dar forma ad un cittadino-scimmia, capace ormai solo di rispondere ad esigenze consumistiche, l'iphone giallo o rosso, e ad istinti animaleschi, facili, facilissimi, da abbindolare con false promesse e da governare attraverso truffe e menzogne. E girando per questa realtà e scorgendo i miei connazionali, questa ipotesi prende tristemente forma.

Cuba 2013


PENSIERI CUBANI

Come mi piace avere "amici", punti di riferimento famigliari, in ogni città del mondo. La riflessione e' scattata vedendo Rober e sentendo il suo affetto, la sua felicità, ricambiata, nell'incontrarmi a sei mesi di distanza dall'ultima volta e come mi e' successo con lui, mi succede sempre con Francis in Camerun, con Ste in Angola, con Mike e Fred in Uganda, con Alain e Gabriele in Congo, con Chicco in Tunisia, con Wafa, mitica Wafa, in Marocco, con Del, Fabinho, Alex, in Brasile, con Fernando in Argentina, con Riky con Colombia...va be', mi son spiegato, insomma. Persone diverse, in Paesi diversi, coi quali due volte all'anno si ricrea, si riattiva un legame che si assopisce semplicemente, senza mai addormentarsi totalmente, per sei, quattro, otto mesi l'anno e con le quali, tutte le volte, sembra di essersi visti solo due giorni prima; certo, poi c'e' quello con cui ho consolidato un legame più forte e quello con cui e' un po' più superficiale, ma con tutti e' sempre come tornare a casa, quando uscendo dall'aeroporto li ritrovo ad attendermi. Un mondo, il mio mondo, in neroazzurro. Spettacolo.


domenica 3 marzo 2013

Cuba 2013

26 Febbraio

Nemmeno il tempo di chiudere gli occhi, che la giornata e' già ripresa!!! Sono a pezzi, veramente distrutto, ma anche contento e soddisfatto per questo lunghissimo giorno cubano, che ha preso il via con ancora il sole a riposo e che mi ha portato a calpestare un nuovo campo del mondo. Già, perché i campi cubani mi avevano già incontrato, ma solo quelli della capitale, quindi questo e' il mio debutto a Las Tunas. Nonostante tutti i problemi incontrati oggi, quindi, eccomi ora contento, e distrutto, nel letto. Problemi, si, perché arrivati a Holguin i funzionari delle Nazioni Unite che dovevano presentarsi non lo hanno fatto, lasciandoci a circa 90 km dalla meta, senza avvertimento. Dopo un po', qundi, abbiamo deciso di prendere un taxi per raggiungere Las Tunas e il nostro Hotel, dove arriviamo intorno a mezzogiorno e dove non abbiamo la stanza! Per lo meno fino alle 14! Madonnina. Io che sognavo di buttarmi un po' nel letto, prima dell'allenamento pomeridiano, mi ritrovo a vagare per la cittadina con Gabri, per evitare di addormentarmi nella hall dell'hotel! Per fortuna un sole caldissimo e un cielo azzurrissimo contribuiscono a regalarmi energie inaspettate e serenità in abbondanza, accompagnandomi fino all'allenamento del pomeriggio senza grossi problemi; allenamento che, come ha detto ciccio una volta concluso, "ci stava proprio", nel senso che scendere in campo coi bambini ha portato entrambi a dimenticare la stanchezza e il sonno arretrato accumulato in questi giorni. La sera poi, con il bimbo Gabri al seguito, non puoi che divertirti ed infatti prima sul cavallo per raggiungere il posto, poi in giro per la cittadina, non si fa che ridere e scherzare, fino all'arrivo al tanto agognato letto. Ora però si crolla! Voglio dormire!

Cuba 2013

Cuba 2013

Eccoci di nuovo in marcia, destinazione Cuba! 
Dopo 10 giorni bianchi per la neve, in quella che pensavo fosse Italia, ma aveva sembianze di Svezia, di ritorno dal Camerun eccomi nuovamente al caldo, questa volta il caldo caraibico dell'isola socialista, ultimo baluardo di un sogno politico-sociale ormai naufragato ovunque nel mondo: Cuba.
Sogno ormai infranto anche da queste parti, visti gli ultimi passi di apertura realizzati dal neo rieletto Raul Castro, ma sogno comunque interessante da vivere, da capire, anche solo per tuffarmi in realtà lontane, alternative alla mia, forse migliori e sicuramente orfane, beate loro, di Silvio e delle sue trovate.
Ma andiamo per ordine: partenza da Milano sotto una tormenta di neve e dopo un estenuante viaggio (alla fine son state 9 ore, non tantissime, ma mi son sembrate un'eternità questa volta) tocco suolo cubano, con ancora il sole ben alto nel cielo, viste le sei ore di fuso. Immediata la ricerca di notizie inerenti l'andamento delle elezioni, con relativo sconforto misto a stupore rabbioso per le informazioni ricevute dall'Italia, ormai dormiente e nuovamente italo forzuta: ma come cacchio e' possibile ricadere nella trappola dello psico nano? Ma allora ce le andiamo a cercare e abbiam poco da lamentarci, visto il match point sprecato! Era questa l'occasione giusta per rispedirlo a casa, definitivamente, invece, eccolo ancora qui, in mezzo ai maroni, a decidere per noi!
 Ipotesi Africa prende in me forma con sempre più forza, anche se c'e' da vincere la resistenza della signora...
Anyway: delusi e incacchiati per i voti ottenuti da quel manigoldo, ci, o almeno mi, risollevo vedendo fuori ad aspettarci il mitico Rober, col suo taxi. ma...con almeno trenta chili in meno: due mesi fa, infatti, ha subito un intervento all'intestino per asportare un tumore di 11 centimetri!!! Ora sta bene, cammina, lavora, sorride come sempre ed e' tornato alla sua vita normale, anche se senza sigari e ron, in pratica una condanna per lui, e vederlo così dopo ciò che ha passato mi fa impressione. Che grande. E che spettacolo la sanità cubana, gratuita per tutti e d'eccellenza, cui tutti sono più che grati e di cui tutti sono orgogliosi, Rober in testa, nonostante il suo anti castrismo evidente. Come in Italia, alla fine, solo che qui difficilmente ti regalano le pinze da tenere in pancia.
Va be', polemiche a parte, insieme a Rober e moglie, dopo un passaggio veloce in Hotel, direzione paradaria, per cenare, prima di collassare sul letto. Domani infatti sveglia alle 4 per tornare in aeroporto per volare a Holguin. Ma non si possono abolire i voli precedenti le 7 del mattino???