sabato 12 aprile 2014

Campeggio neroazzurro!

IN CAMPEGGIO CON INTER CAMPUS

Questa mi mancava: dopo 10 anni in giro per il mondo, dormire in amaca, cenare ognuno col proprio piatto di plastica da lavare, ognuno col proprio bicchiere e la propria forchetta, con la frontale accesa per vedere dove sedersi e soprattutto cosa mettersi nel piatto, docciarsi con un tubo di plastica che butta fuori acqua fredda, prima il prof e io a maneggiare il tubo, poi a parti invertite, insomma fare tutto quello che faccio normalmente nelle vacanze-campeggio con Si, ma per Inter Campus non mi era mai successo. Quindi giusto ora colmare questa lacuna: benvenuto in Chiapas! Già, perché il campeggio di Inter Campus prende forma quando arriviamo alla comunità "1 januario", dove si sono radunati 100 promotores/educatores e 146 bambini per il talleres de football che metteremo in pratica nei prossimi tre giorni da queste parti; qui infatti, dentro questa comunità Zapatista, come in tutte le altre dove siamo riusciti ad intervenire, le casette occupate dove alloggiamo noi e tutti i presenti sono vuote, nude e "colonizzate" dalle nostre amache, dalle nostre tende e dai nostri sacchi a pelo. In questa, da dove scrivo, siamo in otto: due amache, due tende e 4 sacchi, cui si aggiungono un sacco di insetti, un rospone e non so dire quante altre bestie. Insomma, un misto tra le avventure negli ostelli europei con i miei "nani", gli amici della vita, e i campeggi con "la mia signora"! 
Tutto bene, comunque; fin qui tutto bene: sono contento di quanto mi sta accadendo in questa avventura messicana e sono contento di vedere con noi Carlotta, abile a mascherare un po' di disagio e bravissima a calarsi in questa nuova dimensione, tra comodità strappate coi denti e adattamenti forzati. Confesso che non me lo aspettavo: complimenti!
Ora però crollo: la giornata è stata impegnativa; sveglia alle 7, mega allenamento in salita col prof, prima di riprender in mano il volante e guidare fino al caracoll di moreira, da dove solo dopo aver chiesto alla giunta del buon governo il permesso per entrare in comunità, descrivendo tutte le attività che andremo a svolgere, e avendolo ottenuto dopo un lungo consulto, ci siamo potuti muovere, per raggiungere, finalmente, la nostra meta dopo un'altra oretta di macchina, tra topes (dossi giganti posti a centinaia lungo la strada), salite e discese delle strade di montagna caratteristiche di questa parte di Mexico e i villaggi, zapatisti e non. E ora...eccoci qui, in una di queste comunità, circondata da un alone di fascino e mistero fin dai tempi del liceo, delle discussioni con Mauro e delle letture giovanili, a provare sulla mia pelle se quella forma di socialismo estremo tanto affascinante sui libri, mantiene lo stesso fascino nella realtà.

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