mercoledì 16 ottobre 2013

Terra Santa, ottobre 2013

Devo cambiare strategia: scrivere con un giorno di ritardo, quando si vivono giornate intense come quelle odierne, comporta sempre uno sforzo di memoria che a volte mi porta a omettere cose, certo non di vitale importanza, ma che mi spiace non riportar su fogli. Ormai però mi sa che andrà tutto al prossimo viaggio, tra due settimane a New York, quindi sotto con la memoria. Dunque, dunque...

La mattinata e' libera, i bambini sono a scuola e quei fenomeni degli allenatori locali non hanno bisogno dei corsi nostri corsi, quindi con il sempre più mitico Rodrigo, chileno-israeliano del posto, decidiamo di portare Andre a Tiberiade, per un tour mistico della zona, con seguente puntata a Cafarnao e al monte delle beatitudini e...cacchio, non sono un vero Credente, ma quando passo per queste zone, comunque, volente o nolente, qualcosa in me si attiva. Anche solo curiosità, interesse per l'importanza diciamo storica del luogo, fascino nel ritrovarmi in villaggi, città, paesi conosciuti attraverso i libri, i racconti, i Vangeli, curiosità per toccare con mano quanto mi e' stato raccontato; non so definire cosa si attivi in me, ma ogni volta sento che qualcosa scatta e così mi defilo, mi allontano un po' dal gruppo per vivere fino in fondo queste sensazioni, per sentirmi e cercare di controllare queste emozioni, lasciando fluire pensieri e tutto ciò che prende forma dentro me. Solo nei luoghi sacri mi succedono queste cose e non per forza cristiani: una volta, davanti al muro del pianto, sono andato in grande soggezione e non sono riuscito ad avvicinarmi, così come sulla spianata del tempio, sempre a Gerusalemme. Boh. 
Anyway: ripresomi dall'estasi mistica e riunitomi al gruppo improvvisato di pellegrini inter campus, ci rituffiamo sulla strada per rientrare a Nazareth e dopo uno shawarma lungo la strada siamo nuovamente in campo. Altri bimbi ci attendono, sempre metà arabi e metà israeliani e anche oggi proponiamo due allenamenti coordinativi, coi nastri, che coinvolgono un sacco tutti, divertono e portano la seduta a livelli molto alti, sia come intensità che come qualità. Raz osserva da fuori, prende appunti e alla fine mi, ci, ringrazia per il lavoro e ci assicura che...riproporrà il tutto con la sua squadra! Non avevo dubbi, caro il mio ladro di esercitazioni! Bastasse il "cosa" per essere allenatori, saresti in nazionale! Peccato che conta sempre più il come, il vestito, quindi caro il mio fenomeno, mi sa che farai poca strada! Be', cazzacci suoi. Noi ci siamo divertiti un sacco e i bambini con noi e questo e' ciò che conta! Ora rientriamo in albergo e poi via, tocca a noi allenarci: mega seduta di forza intervallata di quelle che piacciono a me (grande prof!!!), con Andre che spinge alle mie spalle e obbliga il mio orgoglio a spingere a fondo l'acceleratore, tenendo così ritmi splendidi per tutta la seduta! Grandi. Cena finale super sana e quindi crollo nel letto, stanco, ma strafelice. Domani tel aviv, trasferimento mattutino, e nel pomeriggio allenamento nel kibbutz: non vedo l'ora!!!

2 commenti:

  1. grandi!!! un abbraccio siete fortissimi...
    francesco

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  2. A dispetto di tutto , tornate anche l'anno prossimo ?......
    posti como questo bisogno del vostro aiuto....
    Il bambini di Nazareth sono stati felici di essere addestrato da voi.
    Grazie mille

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