lunedì 29 febbraio 2016

INCONTRI

INCONTRI SUL CAMMINO IN NEROAZZURRO
La casa salesiana questa volta è piena di ospiti provenienti un po’ da tutto il mondo, nonostante le condizioni piuttosto decadenti del posto, volontari, salesiani in formazione, gente di ogni tipo e da ogni angolo della terra: tre ragazze francesi, qui per due anni per lavorare ai progetti educativi dei salesiani, per conto di una ong, una delle quali divenuta allenatrice Inter Campus e pienamente coinvolta “sui nostri” campi; un ragazzo tedesco, a caccia di se stesso da ormai cinque anni, finito in questa sorta di discarica a cielo aperto ormai un anno fa, per continuare la sua ricerca, che però non sembra aver dato grandi frutti (molto preoccupato, a Marzo tornerà in Germania senza aver capito cosa fare nella sua vita, senza un lavoro, senza un punto da cui partire…ieri, mentre ci salutavamo, l’ho visto in grande difficoltà, por bagai); diversi ragazzi angolani, chi studente, chi invece lavoratore per i salesiani, impegnati nel mantenimento della casa (devo dire che potrebbero fare ben meglio!!! Preferisco il Chiapas: almeno li sei all’aperto, nella natura, non sei circondato da spazzatura e sensazione perdurante di sporcizia), nella gestione logistica dei progetti e in varie altre mansioni, nei mille e più progetti di questo straordinario ordine religioso; due ragazze brasiliane, qui per…non ho ben capito. Sicuramente sono volontarie, ma non ho ben capito che cacchio facciano qui; una ragazza argentina, fotografa di professione, in questo lato di mondo per mettere a disposizione la sua “forza lavoro”, anche se non l’ho mai vista far concretamente qualcosa, ma magari lavorava quando noi eravamo in campo o in aula…E infine due ragazzi argentini, partiti da Rosario, entrati in europa dalla Spagna, scesi in Africa attraverso il Marocco, con l’interno di circumnavigare il continente in sella alle loro biciclette! In viaggio da 10 mesi, passati attraverso Senegal, Guinea, Costa d’Avorio, Ghana, Benin, Nigeria, Camerun, Gabon, Congo Kinshasa e giunti ora a Luanda, sono fermi nella capitale Angolana in attesa del rinnovo del loro passaporto, per poter ripartire e scendere verso la Namibia e proseguire il loro cammino. Uno solo però, Favio; l’altro ha deciso di mollare e tornare a casa, dalla sua ragazza. Troppo difficile starle lontano, mi ha detto. E così abbandona il suo compagno, ben deciso quest’ultimo, invece, a proseguire, fino…fino a quando non sentirò di essere arrivato a conclusione. Che roba. Che scelta. Per me, così inquadrato, così organizzato, il pensiero di un’esperienza come questa mi affascina, ma allo stesso tempo mi crea difficoltà: oltre al fatto che sono felicemente sposato e con una nanetta a casa che non vedo l’ora di rivedere, immaginarmi partire una mattina in bici senza una meta precisa, senza sapere chi o cosa troverò una volta arrivato, senza alcun tipo di certezza, sicurezza…confesso che farei fatica, seppur intrigato. Ma lui chi è? Perché lo fa? “porque no? Es mi manera de ser libre, de viver mi vida”…’azz.  Totale libertà e la possibilità di incontrare gente e vivere esperienze uniche. ‘azz un’altra volta. Ma lui chi è, si diceva: lui, Favio,  è un uomo di quasi cinquant'anni, evidentemente di sinistra, apertamente attivista di sinistra, ma aperto, senza estremismi manifesti o chiusure mentali; è stato in Bolivia sulle tracce del Che, lavorando con i campesinos, è stato a Cuba in bicicletta, passando attraverso il Mexico, per il 40esimo anniversario della rivoluzione, ha una vasta e interessante conoscenza di tutto ciò che riguarda le rivoluzioni sudamericane ispirate dal Che e non solo sudamericane. Insomma, un uomo con le idee chiare su come vivere la sua vita. Certo “chissà cosa c’è dietro”, dice il prof mentre ci alleniamo e condivido con lui la mia fascinazione nei confronti di questa esperienza estrema (tranquilla, Silvia, non vi abbandono, non vi liberate di me così), chissà che storia ha alle spalle, continua, per arrivare a una scelta del genere. Non lo so, sinceramente non credo ci sia niente di negativo, ma solo l’interesse oserei definire anacronistico per la scoperta, per l’esplorazione e la conoscenza, l’amore per la vita e la volontà di viversela totalmente, seguendo i propri desideri, le proprie idee, i propri principi. Grande, bellissimo incontro. Anche questa volta, sono in giro per “formare persone” e sono io ad essere formato. Grazie.

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