giovedì 25 febbraio 2016

In campo a Maduba e Trillho

PRIMERO DIA

Pensavo che col ritorno di Padre Stefano in Italia la mia vita qui a Luanda assumesse contorni più umani, più accettabili, senza più sveglie prima dell’alba, corse da un campo all’altro, soste di un’ora e poco più per pranzare, invece…madonnina, invece la sveglia questa mattina è suonata alle 6 e sono riuscito a sdraiarmi solo ora sul mio letto, in attesa della cena (che sarà il solito riso scotto, con del pollo mezzo avariato…madonnina che merda! Altra cosa che con Ste non mancava era un piatto decente per rifocillarsi a fine giornata, mentre ora…rimpiango il Chiapas, fai tu!), al termine di una super, intensa e positiva giornata. Certo, un po’ me le vado a cercare, perché la sveglia me la sono messa io per potermi allenare col prof (sembravamo due criceti in gabbia: qui non possiamo uscire dalla casa salesiana, siamo in Lixeria, a Sambisanga, un quartierino non proprio residenziale, e le nostre facce pallide accendono i sogni di ricchezza dei più la fuori, quindi per allenarci dobbiamo accontentarci dei due campi da calcetto dell’oratorio, dove abbiamo dato forma a un allenamento aerobico, riuscendo a percorrere quasi 5 km nei nostri 8’di riscaldamento e nei tre c.c.c.v.v. da 6, 4 e 4 minuti. Non male, se consideriamo lo spazio a dir poco ridotto!), però l’incontro con gli allenatori alle 8 e l’allenamento alle 9.30 non sono stati una mia scelta! E nemmeno la seconda parte, a Trillho, alle 14, con chiusura del tutto alle 17:30, dopo quasi tre ore di aula e altre tre di campo, e conseguente ingaraffamento per rientrare a casa. Ma tutto sommato…chi se ne frega! Sono stanco, ma stra contento per la giornata: girando per i nuclei, andando direttamente sui campi dove allenano i nostri mister, chiedendo loro i problemi, gli ostacoli, le difficoltà che incontrano quotidianamente nel corso delle sedute, nella gestione dei bambini, che non dimentichiamolo sono bambini di strada, siamo riusciti a “toccare” la loro realtà, siamo riusciti a intervenire individualmente, siamo riusciti, credo, a lasciare indicazioni, chiarimenti, aiuti importanti per i loro futuri interventi in campo. E in più, partendo dalle loro domande, dalle loro richieste, siamo riusciti a rivedere tante cose, tanti contenuti dei corsi passati, alzando il livello, le conoscenze, le competenze di tutti i nostri ragazzi. Certo, il loro limite rimane sempre lo stesso: non riescono, quasi tutti, non voglio generalizzare, a astrarre, a usare i contenuti teorici, per immaginarsi esercizi nuovi, giochi, esercitazioni utili per la crescita globale, integrata, del bambino e spesso si limitano a copiare, a ripetere pedissequamente le nostre proposte, senza farle proprie, modificarle in funzione delle proprie esigenze, dei propri bisogni, dei propri obiettivi. Non pensano, non fanno nulla che non sia loro detto, proposto: spiego il gioco iniziale, le sue caratteristiche, i suoi contenuti, le modalità di gestione e realizzazione, loro capiscono, sanno, ma poi, dovendo pensare ad una esercitazione utile allo scopo, vanno in cagone, per dirla con un francesismo. E tornano alle nostre esercitazioni. Non tutti, ripeto, e coi nostri interventi di questi due giorni ho la presunzione di pensare ancora meno, rispetto a prima, però tanti, troppi. Ma nessuno ha mai insegnato loro a pensare: anche i bimbi in campo agiscono, non ragionano, non guidano il loro movimento, fanno, eseguono la richiesta del mister, ma se l’esercizio prevede, richiede, un ragionamento, son risate. Un semplice comando destra o sinistra in una corsa, dato con uno stimolo uditivo, piuttosto che visivo, porta ragazzini anche di 13/14 anni a sbagliare, a non riconoscere il lato destro e quello sinistro, addirittura…ad andare dritti, invece di girare, talmente tanto sono confusi! Ma siamo qui apposta: c’è da lavorare, ma la loro volontà, le loro, e le nostre, motivazioni sono altissime, quindi si tratta solo di insistere, come stiamo facendo dal 2007, e come per alcuni “si è accesa la luce” (Gouveia, Wilson, Dunga, Simao, ad esempio), l’illuminazione arriverà anche ad altri. Credo...

Nessun commento:

Posta un commento