venerdì 8 maggio 2015

E POI...

E POI…

E poi…e poi si torna a casa, si torna ai quotidiani, sciocchi, casini intercampisti, alle polemiche sterili dei genitori in Calva, ai capricci viziati dei giocatori…
E poi…e poi ti rituffi in tutto questo e ti chiedi dove sia la realtà, dove sia la tua realtà, se quel campo in terra nel cuore della savana, senza palloni, materiale, porte, o campo sintetico, ma solo tanta, tantissima passione, amore per il calcio, voglia di giocare, apprendere, conoscere e diventare…qualcosa, qualcuno, ma diventare, oppure questi campi in super sintetico, con palloni a non finire, eppure mai abbastanza belli per i piedi dei tuoi bambini, con materiale a disposizione senza fine, eppure mai abbastanza per la nuova, sconvolgente esercitazione di un tuo allenatore, con tutte le condizioni necessarie, utili, per giocare, apprendere, crescere e divertirsi, che però non soddisfano mai a sufficienza i giovani calciatori che incontri ogni giorno. Già, dov’è la realtà? Troppo facile e quasi sciocco dire la’, nella savana; così come troppo superficiale andar contro al qui, ai nostri sintetici di ultima generazione e ai nostri bambini viziati. E tutte le volte che torno da uno dei miei viaggi, questo dubbio torna a far capolino nella mia mente, perché vorrei riuscire a portare ciò che di buono c’è da una parte, per portarlo dall’altra e vedere di migliorare le cose, ma…migliorarle secondo il mio punto di vista, secondo la mia realtà: è davvero così giusta? Ecco perché mi chiedo dove sia la mia, dove sia la realtà.
Qual’è? Quella che non sopporto più, o quasi, che mi porta a ritrovarmi quotidianamente in campo per fare la conta degli assenti: chi in gita, chi con le unghie troppo lunghe, chi con l’allergia, chi, chi, chi…milioni di scuse che quotidianamente portano i nostri ragazzi, di tutte le categorie, a scegliere altri posti dove stare, diversi dal campo, oppure quella che mi porta in Congo,per esempio, con bambini che mangiano a giorni alterni, senza scarpe, senza abito, se non la maglia e i calzoncini dell’inter che diamo noi, sempre presenti, sempre affamati di calcio, che mi costringono a respingerli perché…non è il vostro giorno di allenamento! Tocca ad altri oggi! Cacchio! Dov’è la realtà? Qual’è???
E poi…e poi ti ritrovi ancora una volta così, teso tra questi due mondi, a cercare di capire come muoverti al loro interno, a cercare di capire cosa fare nell’uno e nell’altro per aiutarli a migliorare, seguendo sempre la tua, personalissima, stella cometa, stella dei Magi, cuoiuta, sferica e splendidamente semplice da utilizzare per crescere e divertirsi. 
Fino al prossimo viaggio…anche se sarà New York.

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