giovedì 14 maggio 2015

Day two

Sul campo con DJ!


Oggi non si sgarra: sveglia, forza con l'elastico e una bella uscita a Central Park insieme a tutta la truppa! Già, anche Annalisa e Karlita, la nostra allenatrice messicana che ci ha raggiunto ieri (era a Philadefia per un tirocinio universitario e si è buttata con noi in campo già ieri! Grandissima) si sono unite a me e Andre e va reso loro merito! Karlita era già venuta a correre con noi in Chiapas, ma Annalisa è la prima volta che si muove durante una missione, quindi...grande! Avanti così! Certo, passi e obiettivi diversi, ma tutti insieme fuori! Buon inizio di giornata, dunque, che preannuncia un giorno super: oggi infatti tocca a noi fare allenamento, dopo aver osservato loro all'opera ieri, e mi sono proprio divertito a far muovere secondo i miei criteri questi bambini! Intensità altissima, tante pause se no mi collassavano in campo (su 16 che avevo in gruppo, 8 erano fortemente oversize!), un sacco di stimoli cognitivi e un sacco di gare a competizione, divertenti e coinvolgenti, che hanno fatto si che la seduta volasse via alla grande con grande attenzione di tutti. Non c'è la scintilla, vero, ma se fai loro vedere cosa si perdono, ecco che rimangono anche loro ammaliati da quella palla! Come rimaniamo noi, adulti e alcuni anche ex professionisti, campioni del mondo! Già, perché finito allenamento siamo andati con Youri a giocare a calcio in un centro sportivo vicino al giant stadium: un posto bellissimo, con quattro campetti a 5 fatti a gabbia, quindi con le sponde e quindi senza la possibilità di fermare il gioco.
E li abbiamo giocato ininterrottamente per due ore, con la formula brasiliana del "chi vince resta": tre squadre, due in campo, chi arriva prima ai due gol rimane.
E li con Youri, campione d'europa e del mondo, abbiamo messo in campo quell'amore per la palla che tanto decanto, quella voglia puerile di giocare, di correre, di competere, di...vincere!
E li mi sono ritrovato sul campo con il mio idolo di quando ero bambino, mi sono ritrovato a chiamargli la giocata, a chiamarli pressione sul portatore, a fornire e godere dei suoi assist, a vincere sei partite consecutive prima di uscire non per una sconfitta, ma...per far divertire un po' anche gli altri!!!
E li mi son reso conto che quella voglia di palla nasce con l'uomo e muore con lui: un bimbo a un anno e mezzo, maschio o femmina che sia, appena vede una palla la colpisce, la calcia e questo bisogno naturale rimane con lui tutta la vita. Magari nascosto, sopraffatto da altri interessi, da altre abitudini, da altre faccende, ma rimane.
E li ho goduto veramente tanto della mia condizione, di ciò che vivo continuamente e di ciò che faccio e riesco a fare. In campo con Djorkaeff...

Nessun commento:

Posta un commento