sabato 1 marzo 2014

In campo con DJ

Cena di gala 2

Cena da non ho ben capito chi, ieri sera, o meglio, so che la nostra ospite è legata all'ambasciatore alle nazioni unite, con in più il secondo dello stesso presente, però comunque non so bene con precisione la sua posizione. In ogni caso, cena da questa signora, romana, dove pensavo di trovare il mitico tordo visto il "grado" dei commensali, invece, una volta varcata la soglia di casa, in questo mega palazzo da telefilm anni '80, capisco che la serata sarebbe stata meno formale del previsto, ma il mio sollievo è durato un attimo, giusto il tempo di scorgere la tavola; entrato in sala, infatti, mi si è presentata davanti una cosa forse peggiore del tordo: cena in piedi! Come i cavalli! Una cosa che odio, cazzo: il pasto si consuma a tavola, con la tovaglia, il tavolo apparecchiato e le gambe sotto di esso, non in piedi! Avrei preferito il tordo "la cosa più difficile in natura", ma
almeno seduto. In più, vista la situazione non piacevole per me,  ho deciso di fare un assaggio iniziale, primo giro molto light, per testare le mie abilità da equilibrista, con piatti e bicchiere in mano,  pensando poi di onorare la cucina con tornate successive,  ma mi son trovato in breve a parlare di calcio con uno dei presenti e quando mi sono liberato della sua materazziana marcatura...la tavola era vuota! Avevano sparecchiato tutto, levati i piatti, per portare la frutta e i dessert! Risultato: cena in piedi, al termine della quale ero più affamato di quando è iniziata! Cornuto e mazziato! 
Ad ogni modo, la serata è stata piacevole, degna conclusione della bella e intensa giornata al Lycee Francais, la palestra dove abbiamo portato oggi i nostri bambini a giocare: 50 nani esaltati, provenienti da Inwood, questo quartiere sfigato a nord di Manhattan, popolato da immigrati per lo più di lingua spagnola, che hanno invaso questo fighissimo liceo di ragazzini ricchi, della parte figa della città. Divertente. E buona anche dal punto di vista tecnico la riuscita degli allenamenti, nonostante il livello scadente della compagine di piccole lavatrici hispaniche vestite in neroazzurro (cazzarola, sono tutti alti meno di me, e ce ne vuole, e larghi il doppio. Sembrano tanti Monzani...): per nulla abituati a vivere un allenamento, inteso dai più come semplice partita, hanno però tutti mostrato piccoli miglioramenti nel corso della singola seduta, confermando ancora una volta il mio pensiero, cioè che...basta allenarsi e tutti, chi più chi meno, sono in grado di migliorare.
Allenamenti conclusi con una partitella giocata con Djorkaeff...spettacolo! In campo con il giocatore idolo della mia infanzia di tifoso, quello per cui cantavo a squarciagola, quello che mi rendeva orgoglioso della mia maglia numero 6.  Peccato ci fosse un po' di confusione, troppi elementi nelle squadre, perché tutti volevano giocare con Youri, e quindi poco "calcio" e tanti "calci", se no giocare con DJ sarebbe stato ancora di più il massimo. Ma gli ho strappato una promessa: la prossima visita si gioca! Anche lui ha detto di averne voglia, quindi ha detto che si organizza e si va a giocare seriamente. Se c'è da giocare seriamente, mi ha detto che non si tira indietro. In fin dei conti...
La palla è magica per tutti.

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