venerdì 13 dicembre 2013

Recife

Recife

Altissimi grattacielo (ancora non ho risolto l'arcano sul plurale...) circondano un campaccio di sabbia, con porte mezze distrutte in legno, che si ritaglia un piccolo spazio tra baracche fatiscenti in cartone, spazzature e tetti di lamiera: benvenuti all'inter campus Recife! Qui più che da altre parti il contrasto ricchi e poveri non si può definire semplicemente evidente, ma è spaventosamente...comunicante! Una delle favela dove lavoriamo, infatti, è proprio dentro il quartiere che accoglie una lussuosa palestra, un collegio privato e palazzi signorili, quasi nascosta dai nuovi edifici e presumibilmente futura vittima sacrificata del nuovo che avanza, in vista dei mondiali del prossimo anno, considerando le gru che si stagliano all'orizzonte, la nuova via stradale sopraelevata che la sovrasta e tutte le opere di ammodernamento della città che la minacciano. I nostri bambini vengono da li (una parte, perché dei 600 della capitale del,Pernanbuco, tanti giocano negli altri 6 i nuclei coinvolti all'interno delle favelas, alcuni lontani anche 25km da dove siamo noi e che finora non abbiamo ancora incontrato, limitandoci a formare i loro allenatori), vivono in quelle baracche e crescono in quelle strade, anche se, rispetto a quelle di Rio, la situazione sembra un po' meno drammatica, per lo meno per quanto concerne sicurezza e traffici illegali. Non scorgiamo, infatti, camminando per le sue strade pistole o fucili, come invece succede con semplicità nella capitale carioca, non siamo studiati da sentinelle ad ogni angolo e ci sentiamo piuttosto sicuri, tranquilli, nonostante tutto. Miseria si, ma...c'è di peggio. In ogni caso, meno male che c'è il futebol e che loro vogliono fortemente giocare, piuttosto che perder tempo per strada, così almeno qualcuno evita di cadere nelle trappole della strada e, pur non diventando giocatore (anche qui una bella compilation di pippe!), crescere nello sport e grazie ad esso. In campo, quindi, torniamo diciamo alla normalità, dopo la parentesi di Pititinga: bambini affamati di calcio e divertimento, coi quali diamo fondo alle nostre energie nel corso della seduta, divertendoci e, vedendo i loro volti e le loro reazioni, divertendo. Affamati si, ma scarsissimi e, cazzo, incredibilmente sotto ritmo! Vanno a zero all'ora e se non gli stai adosso con la voce, con l' incitazione, questi si addormentano!!! Madonnina! Dei non giovani! C'è materiale su cui riflettere per i nostri allenamenti: churrasco e poi con Juri si parlerà anche di questo. Col Boiola è bello affrontare questi argomenti. Prima però...picanha, carne do sol, fraudina...spettacolo!!!

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