giovedì 12 dicembre 2013

Pititinga

Pititinga

Nel bel mezzo del nulla dello stato del Rio Grande du Nord, a circa 200km da Natal lungo la litorale, ecco apparire questo piccolo villaggio di pescatori, senza nulla, se non quello che l'uomo riesce a prendere dall'oceano e dalla ricca terra intorno.
 Qui, nel bel mezzo del nulla, è dove, insieme a Vida a Pititinga, lavoriamo con un centinaio di bambini locali, coi quali però, a mio modo di vedere, stiamo sbagliando qualcosa: l'associazione riempie di attenzione e di beni materiali questa gente, che ormai non ha più...fame, non ha più quella voglia di fare, di correre, giocare e sudare dietro quella palla, di guadagnarsi le cose. I bambini, è assurdo da dire, anzi da scrivere, ma è così, sono bimbi viziati, mal educati, senza rispetto per le regole, per l'adulto, abituati a prendere senza sudare per avere, con materiale a volontà (hanno più cinesini di quelli che abbiamo in Calva, cazzo!), un campo in erba super curato e una quadra de futsal, ottenuto tutto senza colpo ferire, per cui quando arriva il gringo di turno, che propone giochi divertenti, ma che richiedono impegno e fatica, ecco che iniziano le lamentale, iniziano a far gli scemi, si perde l'attenzione, cala l'intensità. E tu, gringo, ci riprovi,  corri vicino ai bambini per sostenerli e correggerli nell'esecuzione del gesto, usi il corpo e la voce per ottenere ciò che cerchi, ma questi...camminano e con aria strafottente ti dicono che fa caldo! Abbassi allora le intensità, modifichi l'esercitazione e inserisci l'1<1, bello e divertente per tutti, iniziando a ottener qualcosa, ma...manca la "garra", come dicono in Argentina, si rimane sotto ritmo e si fanno le cose tanto per fare. Male, non mi piace. Anche Juri vive allo stesso modo la seduta e quindi ne parliamo, cerchiamo nuove strategie, nuovi esercizi, tant'è che nel pomeriggio le cose vanno meglio, ma è soprattutto con la linea dura che ottengo qualcosa: Eto'o, così da me soprannominato per l'estrema somiglianza, fa un po' troppo il pirla, quindi fuori, vai a sedere; Erik mi risponde, bene, fuori, a far compagnia al tuo amico; Flavio fa finta di non sentire il mio richiamo, via, fuori anche tu...improvvisamente tutti attenti, intensità elevate e si inizia ad intravedere un po' di qualità. Un po', ben poco per essere in Brasile, tanto che uno lo chiamo Finlandese, perché non può essere un pentacampeon uno così scarso! Be', alla fine stai a scervellarti e poi l'unico rimedio valido è la disciplina, per bambini che fino ad oggi non l'hanno conosciuta. 
Chiusa la seduta, tocca a me giocare: 40 minuti divertentissimi, contro la squadra locale du futsal, con un solo neo: in squadra con noi sempre una donna! Cazzo, nulla da dire contro il gentil sesso, ma magari se riuscisse a muoversi con un pallone tra i piedi non sarebbe male! Invece tre cassapanche si sono alternate in squadra con noi, costringendoci a corse ulteriori e ad un affannosa rimonta! Almeno che siano calciatrici, dai. Queste invece... A ca' a fa' i culzett!!!

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