mercoledì 6 giugno 2012

Israele 5 giugno 2012

Saro' noioso e ripetitivio, anche perche' quest'evento si ripete necessariamente ad ogni mio viaggio, ma...giocare a calcio e' la cosa piu' bella del mondo! Angola, Brasile, Uganda, Camerun, o Israele che sia: correre dietro a quella palla di cuoio con gente piu' o meno sconosciuta intorno, con la quale ti senti amico solo perche' parte integrante della tua squadra, con la quale lotti e ti diverti solo per oltrepassare quella maledetta linea di porta con un tiro, con la quale ridi e scherzi perche' uniti dalla stessa, immensa, passione, e' una cosa che mi rende veramente felice! Niente vale come il calcio per integrare, accumunare, unire, rendere cosa unica persone diversissime tra loro, apparentemente agli estremi, eppure rese cosi' fraterne da un oggetto sferico. Il fatto di saper giocare, di far comunque e ovunque vedere di conoscere quell'oggetto sferico e saperlo trattare, mi ha sempre aiutato nella socializzazione, da piccino quando per la prima volta, da poco trassferito a Monza, mamma mi porto' di forza a giocare a calcio all'oratorio sotto casa, come oggi, quando portato da Samra tra i suoi amici , in breve calciando e correndo dietro alla palla, ho iniziato a parlare e conoscere nuove persone, sicuramente utili per la mia crescita. Che bello giocare a calcio!!! Ma altrettanto bello e' sicuramente allenare, insegnare, per quel che posso, a giocare a calcio e sfruttare questo sport per far passare concetti, valori, significati, utili non solo sul rettangolo verde, ma anche, e soprattutto, al di fuori del campo, nella vita di tutti giorni. Con oggi abbiamo concluso la missione qui in Israele, questa volta credo di poter dire anche abbastanza soddisfatto, visto che son riuscito a fare cio' che avevo in mente, senza sottostare ai capricci e alle pretese megalomani di Harek e company. Credo finalmente di aver trovato il bandolo della matassa per portare avanti con buoni risultati il progetto, anche da queste parti, pur vivendolo, affrontandolo, in maniera unica, particolare, viste le caratteristiche uniche appunto, particolari, di questa realta'. Speriamo, perche' comunque l'ultima parla spetta sempre a loro e non si sa mai quale possa essere. In ogni caso ennesima esperienza positiva, con allenatori, bambini (alla partita tra allenatori erano presenti un sacco di bambini di Jaffa, che urlavano i nostri, mio e di Dario, nomi ad ogni azione...Fantastico!!!) e con i compagni di viaggio; ora a casa e domenica si riparte, questa volta verso il Mare dei Caraibi, destinazione Cuba! Poi pero' voglio fermarmi! Voglio stare un po' a casa con Si!!!

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