domenica 17 giugno 2012

Cuba, Giugno 2012


14 giugno

Coma! Ora sono veramente in coma! Contentissimo per la bella giornata trascorsa, ma distrutto e anche con un cazzo di orzaiolo sotto l'occhio destro.
Giornata ormai già classica, da queste parti: allenamento mattutino lungo il Marecon (2 serie da 8 minuti di 20"+20", ma in difficoltà fisica, soprattutto di gambe e la cosa non mi piace), colazione alla pasteleria vicino all'Hotel Telegrafo (come mi manca la mia zona...), corso agli allenatori allo stadio Nacional Cerro Manero, quindi pausa pranzo prima del pomeriggio coi bambini. Oggi pero', a differenza degli altri giorni, non siamo andati al mare, ma essendoci l'Italia, ci siam fiondati in un ristorante italiano per vedere la partita, circondati da Italiani...papponi, schifosamente viscidi, presenti per lo più per cercar gloria amorosa, laddove, nel loro habitat, tale gloria e' solo agognata. E non parlo di uno, due esemplari di questa avvilente specie, ma di numerosi individui a mio modo di vedere patetici, mano nella mano con giovani ragazze di colore, evidentemente costretti a pagare per poter ottenere qualcosa altrimenti negato. Peccato. Peccato soprattutto perché e' facile poi fare di tutta un erba un fascio, per cui l'italiano viene catalogato tutto in questa categoria e lungo le stradine affascinanti de l'habana vjea si viene spesso, troppo spesso, avvicinati da procacciatori di chicas o di altra mercanzia ipoteticamente gradita dal peninsulare, che ti tampinano lungamente, facendoti anche perdere un po' la pazienza. Ho provato a cercare tra quei cercatori di gloria anche persone di altre nazionalità, ma i più quotati siamo proprio noi. Ahime'. Comunque, ricerca antropologica a parte, la giornata e'trascorsa molto positivamente e si e' conclusa in una parada, mi sembra si chiami così, cioè una casa privata aperta al pubblico, che cucina e prepara specialità ai pochi ospiti che può contenere...o meglio, questo era in origine; oggi infatti hanno assunto le sembianze di veri e propri ristoranti, con più di quaranta coperti, cucina internazionale e solo un pallido ricordo della propria origine tradizionale. Il nuovo "socialismo" avanza e cresce.


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