domenica 17 giugno 2012

Cuba 2, Giugno 2012


12 Giugno 2012: La Habana

Che bella! Madonnina che bella, per quel che ho potuto vedere, la capitale cubana! A partire dai nostri alloggi, case particular, cioè case di privati che affittano per pochi CUC, unità monetaria locale dedicata agli stranieri, ben diversa da quella ufficiale, i pesos cubani del popolo di cui cercherò di spiegare più avanti, stanze libere dei loro appartamenti, site in pieno centro di la habana vieja, a pochi passi dal capitolio, pulite, sicure e gestite da gente gentilissima e sempre sorridente, come più o meno tutti i companeros fin qui incontrati. Oltre alla casa pero', la città in se e' affascinate, con case coloniali colorate, alberghi fermi agli anni trenta e macchina che popolano le strade, uscite dalle prime puntate di happy days, o dei Jefferson! Cadillac, Chevrolet, Playmouth, splendide, bombate, piene, un po' goffe e spente da cinquanta e più anni trascorsi a correre sugli asfalti di Cuba, ma ancora integre nella loro fiera ed eterna bellezza. 
Veramente bella! 
Informazioni turistiche a parte, anche il lavoro va alla grande: oggi primo incontro con i nostri allenatori e coi bambini. I primi sono tutti professori di educazione fisica, inseriti nei progetti del governo, perché qui nulla avviene senza il benestare di Fidel, e quindi messici a disposizione per il nostro lavoro. Ragazzi e non, preparati, molto preparati, su tematiche sportive generali, ma con poche conoscenze e competenze relative al gioco del calcio, ma comunque, molto interessati, coinvolti e motivati nel seguirci. I secondi, i bambini, sono parte di una squadra del progetto inter campus, non particolarmente abili, ma anch'essi motivatissimi e quindi facilmente allenabili. Due sessioni di allenamento, mattutina con gli allenatori e pomeridiana coi bambini, intervallate da tre ore di splendido, meritato e, come sempre, colpevolizzante mare! Colpevolizzante perché il pensiero non può che correre a Si, ai miei fratelli, ai miei amici, costretti otto ore in ufficio, con unica via d'uscita: l'arrivo delle 17.30 per sfogarsi e divertirsi un po'; colpevolizzante perché, quindi, trovarmi in spiaggia tra un allenamento e l'altro aizza il mio grillo parlante che mi ricorda che devo lavorare, che non son qui in vacanza, che non e' giusto nei confronti degli altri di cui scrivevo sopra; colpevolizzante, vero, ma...splendido. Spiaggia bianchissima, palme e anche se l'acqua non era proprio come me la immaginavo, la goduria e' stata elevata!
Goduria ripetuta la sera, nonostante la stanchezza esagerata, quando prima siamo andati alla Boteguita del Medio, locale storico de l'Habana,per un aperitivo a base del miglior mojito della città, per poi trasferirci in un ristorante all'aperto, in cima ad una terrazza, posto vicino all'ingresso del porto, in una zona bellissima! Da qui alle 21 precise ho fatto conoscenza molto da vicino con il canonazo, ricorrenza quotidiana che ricorda il segnale, dato appunto con un colpo di cannone, di chiusura dell'ingresso alla baia del porto.
Ora, mezzo dormiente, son pronto a crollare, nel mio letto, a casa della già mitica Conchita, il cui nome non può che farmi sorridere ogni volta, se penso all'espressione argentina ormai completamanete assimilata dal mio gergo! 
Be', buona notte.

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