domenica 17 giugno 2012

Cuba, Giugno 2012


11 Giugno 2012: Cuba

Cuba, La Habana: eccomi protagonista per la prima volta nell'isola cubana, ultimo baluardo noto del socialismo, dopo la Cina, of course, anche se li mi viene difficile non immaginarmelo agonizzante il socialismo; eccomi nel mare d'oro, dei Caraibi, per la prima volta da quando sette anni fa cominciò il mio pellegrinaggio neroazzurro. 
Sono curiosissimo di conoscere questo posto, con le sue mille contraddizioni, con i suoi anacronismi e con tutto il suo fascino caraibico.
Subito, appena arrivato all'aeroporto, entro in contatto con i famosi ritmi cubani, non intesi dal punto di vista musicale, ma da quello della velocità, meglio lentezza, con cui svolgono ogni mansione: un'ora per ritirare il bagaglio di Aldo! Esperienza questa che mi convince, se mai ne avessi avuto bisogno, di far la scelta giusta ogni volta, con il mio bello zaino sulle spalle, portato tutti i viaggi con me in cabina e quindi non vittima delle attenzioni dei vari addetti degli aeroporti mondiali. 
Terminata la biblica attesa, eccoci in Taxi, diretti verso i nostri alloggi, passando attraverso vialoni, piazze immense e mille e più scritte di propaganda (il classico "hasta la Victoria", il sempre eterno "cuba o muerte", il noto "viva la revolucion", per citarne alcuni), zigzagando tra macchine degli anni cinquanta che tossiscono lungo tutte le strade della capitale e moto di poco più giovani; alloggi siti vicinissimo al campitolio, in un quartiere vecchio e che al primo impatto appare poco turistico che ancora non conosco, ma col quale, a breve, entrerò in contatto. Molto carino e tra le sue vie, forse per via dei vari film che ritraggono Cuba visti a casa, mi sembra di essermi già perso, di aver già camminato naso all'insù. Magari in un'altra vita...Bene, fin qui tutto bene. Mi manca già Silvia, ma una settimana passera' veloce. Domani si inizia: mattina allenatori, pomeriggio bambini, per il mio debutto cubano!

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