domenica 3 giugno 2012

Israele 3 giugno 2012

3 Giugno Gran bella giornata, quella che sta volgendo al termine. Mattinata libera, sfruttata per allenarmi insieme a Dario, anche se di allenante ha avuto ben poco visti i ritmi del suddetto (non me ne voglia, sto solo prendendolo in giro) tuffo in piscina (siam mica nella "mia" Africa, qui: hanno anche la piscina, i signori) e pomeriggio in campo, con bimbi Israeliani e arabo-israeliani insieme. Insieme e uniti sotto la stessa maglia! Certo, fosse stato per loro io avrei dovuto fare allenamento con gli ebrei e Dario coi musulmani, ma poiché conosco i trucchettini adottati da Raz, il responsabile allenatori israeliano, e ormai un po' conosco anche i bambini, appena mi hanno "consegnato" i 20 bambini coi quali avrei dovuto giocare, li ho mischiati con quelli dell'altro gruppo e son partito verso il mio campo per dar vita alla mia seduta.  Che assurdità! Ai miei ignoranti occhi, questo loro atteggiamento risulta del tutto incomprensibile: il voler mantenere ben divise le due realtà, il volersi presentare come superiori, come migliori, ai nostri occhi, a discapito degli altri,  il loro comportamento spocchioso e arrogante, rende gli allenatori israeliani esageratamente...assurdi!  Certo, sessanta e più anni di conflitto, sessanta e più anni di tentativi di mediazione da parte delle più grandi agenzie umanitarie del mondo, senza evidenti, concreti risultati, dovrebbero spingermi a capire che certo non sarà il mio allenamento a mutare le sorti di questa terra, ma ogni volta che torno da queste parti rimango stupefatto dalle difficoltà, dall'incomunicabilità, dall'astio, dalla naturale antipatia che emerge tra le due fazioni contendenti e soprattutto dal momentaneo stato di stallo della situazione, che nonostante gli sforzi sembra, almeno a me, non migliorare, addirittura non cambiare, in nessun modo. Tutto e' fermo: i pensieri, i rapporti, gli atteggiamenti degli uni nei confronti degli altri; tutto e' rimasto uguale da quando per la prima volta siamo venuti in questo campo del mondo a far giocare a calcio i bambini. Eppure qui sono entrambi israeliani! Cacchio! Esempio lampante di quanto sto scrivendo son stati i discorsi post allenamento, intavolati con Raz e la signora che ci segue, Israeliana, per conto della Nilit, la società che paga per averci qui; discorsi che volevano essere polically correct, ma che mettevano in buona luce gli uni, oscurando gli altri; discorsi assurdi,  interrotti solo dal gelo, per me divertentissimo, creato dalla epocale gaffe di Dario, il quale volendo ringraziare un signore israeliano che gli stavo porgendo il caffè, si e' a lui rivolto con un arabissimo "shukran"...udendo quella parola il signore si e' irrigidito e in un freddissimo inglese ha sottolineato il fatto che lui e' israeliano, non arabo! "toda'", ho tardivamente suggerito al giovane allenatore, ma ormai il signore era stato "offeso"! Questo per far capire minimamente "come sem cunscia' insci'"! In ogni caso, la sfida e' proprio questa: cercare, almeno in campo, di uniformare, di rendere uguali i due "contendenti", senza pretese megalomani di pacificare il medio oriente, anche se a volte, di fronte a comportamenti e discorsi, ci si sente nuovi eroi della Mancha, contro nuovi, ancor più grandi, mulini a vento. Shalom, miei 15 lettori (se altri ne avevano 25...), e' tempo di dormire ora, sperando che la terra a casa la smetta, una volta per tutte, di tremare, perché Silvia dice che anche questa sera si e' spaventata da matti, pur stando a villasanta, quindi...non oso immaginare gli Emiliani! 

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