martedì 18 giugno 2019

Il mattino ha l'oro in bocca

ALLENAMENTO MATTUTINO
Non contento della sveglia impossibile di ieri, oggi riesco a fare peggio: Georges, un nostro vecchio allenatore, organizza sedute di allenamento in un campetto abbastanza vicino al nostro hotel con inizio alle sei del mattino e allora…perché non andare da lui? Sveglia quindi alle 5:30, doccia gelida e via di corsa per raggiungere il campo e divertirci un po’ insieme. Come già scritto il caldo e il sole se ne fregano dell’orario, tanto che alla fine dell’ora di allenamento sono sudato come se avessi corso una mezza a mezzogiorno, ma…amen. Ormai sono abituato. E non c’è tempo per lamentarsi: tra meno di sessanta minuti si torna in campo coi nostri bimbi. Si corre in hotel per docciarsi, cambiarsi e magari riuscire a mangiare qualcosa, giusto per tenere il campo fino alle 12:30. Di certo non si può dire che ci si annoia nei viaggi con Capellini…
I ritmi e gli allenamenti rimangono gli stessi per tutti e quattro i giorni trascorsi su questi campi, fino ad oggi, quando col torneo finale e tutti i bimbi del progetto in loco coinvolti chiudiamo i battenti e ci prepariamo per cambiar zona, destinazione Recife, dove ci aspettano 8 giorni pieni, pienissimi, sui campi dei cinque nuclei della città e in aula insieme ai nostri ormai storici mister. Via, allora, a letto ora: sveglia prestissimo anche domani per una bella corsa pre viaggio, visto che le sei ore che ci separano dall’aeroporto ci costringeranno anche domani a lasciar troppo presto le, per quanto sporche e poco accoglienti, calde coltri delle nostre camere. Lascio qui un progetto in crescita, che coinvolge con una buona costanza bambini che vivono nelle comunità intorno al campo, ognuno con la sua…sfiga, ognuno con la sua maglia nero azzurra da indossare e con la quale crescere. Eugenia, la donna che funge da referente locale, sta facendo un po’ la mamma (o la nonna) di tutti i nostri, in contatto costante con madri o padri, a seconda di chi c’è, e attenta e capace nel leggere negli occhi di tutti eventuali problemi, anzi Problemi, di cui poi si fa carico, cercando di aiutare tutti nell’affrontare il difficile cammino nella vita. E le difficoltà sono di tutti i tipi: figli di padri carcerati, seguiti solo da madri che per mantenere la famiglia devono lavorare sempre, ma proprio sempre, e quindi di fatto assenti; figli di madri e padri carcerati, come tanti qui “presi” per questioni legate al traffico di droga, affidati a nonni o zii, che crescono privati delle naturali figure genitoriali; figli di…nessuno. Anche qui, come in tanti altri posti, gli uomini hanno il piacevole uso di ingravidare diverse donne, per poi sparire nel nulla, lasciando ad altri i compiti, le responsabilità, proprie dei papà. Figli…be’, insomma, avete capito. La situazione non è delle più rosee, ma nonostante tutto il costante supporto di Eugenia e il lavoro sul campo di Dan Dan, seppur gocce nel mare, qualcosa stanno muovendo, migliorando e, come dico sempre, piuttost che nigot…
Pronto ora per Recife: favelas e altre situazioni estreme ci attendono.


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