sabato 8 giugno 2019

A spron battuto


A SPRON BATTUTO
Atterro alle 22, salgo in macchina con Ste direzione Pititinga dove arrivo alle 23 circa, stanza, doccia e crollo inevitabilmente nel letto! In fin dei conti per me sono le 4 di notte, ho dormito tre ore in aereo e sono in ballo dalle 9 del mattino: lecito crollare. Un po’ meno lecito, magari, è il modo in cui crollo: svengo letteralmente nel letto, a tal punto che quando al risveglio Ste mi racconta le sue disavventure notturne con blatte, formiche volanti e zanzare che lo hanno costretto ad una notte in bianco e l’hanno spinto ad uscire dalla camera alle 5 per la disperazione, io cado dal pero, penso di essere stato rapito dagli alieni e non so dar seguito alle sue lamentele. Per me infatti la notte è trascorsa tutta d’un fiato, senza alcun disturbo, avvolto in un sonno profondo che non mi ha permesso di accorgermi di alcunché. E per fortuna, aggiungo ora, perché la giornata ha richiesto il massimo delle energie, energie che se non fossero state recuperate con quel sonno fanciullesco, mi avrebbero creato problemi. Subito alle 8 infatti sono in campo con i due gruppi di Pititinga, prima coi piccoli e poi coi grandi, inizialmente solo, poi raggiunto da Juri, anch’egli catapultato in Brasile, in campo, appena arrivato, direttamente dall’Italia. Breve pausa pranzo in compagnia anche di Milena, la coordinatrice della fondazione locale, e poi nuovamente in campo, questa volta a Punau, piccolo villaggio qui vicino. Altre due sedute e finalmente arriva la sera. Finalmente per la stanchezza accumulata, perché lo stare così tanto in campo è stato piacevole e divertente, oltreché utile per capire come stanno lavorando i mister locali e come stanno crescendo i nostri bimbi, allenamento dopo allenamento, esercitazioni dopo esercitazione, ma il mio corpo ora ne risente. Devo spegnermi. E non mi importa di blatte, formiche volanti o qualsiasi altro ospite indesiderato della posada.


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