lunedì 4 luglio 2016

Back to New York

NUOVA YORK


Fai due conti e capirai perché sei così a pezzi ora, mi suggerisce il mio cervello: domenica scorsa hai rimesso piede in Italia, rientrando da Cuba e ora, Lunedì, hai appena toccato terra ma negli Stati Uniti. Sarà forse per questo che ti senti così stanco? Sarà anche per questo che Silvia è così incazzata? Mmm, forse quel bozzo distante circa un metro, sopra il mio culo ha ragione: c’è da intervenire, devo fare qualcosa, affinché questa “folle” corsa intorno al mondo, questa folle corsa sui campi del mondo non diventi fonte di problemi, ostacolo per tutto il resto. Ci provo, prometto che ci proverò. Ora però devo recuperare in fretta le forze in vista di quest’altra missione, New York, e per farlo niente di meglio di una bella corsa. E così, giusto il tempo di arrivare in hotel e prendere la camera, questa volta al Row Hotel, sulla 8th, tra la 45th e la 44th, e rieccomi per strada, direzione central park. Fa caldo, ma niente a che vedere con l’afa umida di Cuba, e già nel breve tragitto che mi porta al parco mi accorgo che nonostante il viaggio, sto abbastanza bene: ad un semaforo un altro runner mi supera, con un passo un po’ più veloce del mio e la mia ignoranza competitiva prende possesso del mio corpo e mi spinge a stare alle sue spalle, senza subire contraccolpi spiacevoli dal punto di vista aerobico o muscolare, anzi, più alzo il ritmo, più mi sento bene. Prima di arrivare a Columbus circle lo passo e, anche se solo mentalmente, lo ringrazio per lo stimolo in più che mi ha regalato. Ci rivediamo dentro il parco, penso. L’obiettivo di oggi è semplicemente correre, pulirmi un po’ dal lungo viaggio, sudare e smaltire un po’ di tossine, per cui decido di fare il giro largo di questo famoso polmone verde della grande mela: entro a columbus circle e affronto i vari sali-scendi, superando il teatro, il museo, il guggenheim, girando intorno al lago artificiale tanto celebrato nella storia del cinema, incontrando scoiattoli qua e la, ma soprattutto incrociando un sacco di altri runners come me, fino a tornare la’, dove l’allenamento di oggi è iniziato. 11km e 200 mt, segna il Garmin. Solo. E se la menano così tanto??? Nel “mio” parco, quello di Monza, la dieci la faccio semplicemente girando intorno al golf! Rientro in camera, doccia e via, si cena. Veloce, perché sono distrutto, tra viaggio infinito e fatiche accumulate varie, non ultime quelle notturne, dovute alle sveglie continue di Anna: ha deciso, arrivata ad 8 mesi, di non dormire più e di tenerci svegli tutte le notti. Silvia con costanza, io che sono un po’ più duro da svegliare quando dormo, ad intervalli. Ora quindi, si recupera. Si, non maledirmi! 

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