giovedì 5 febbraio 2015

In viaggio...

IN VIAGGIO VERSO BAFFOUSAME.
283 km separano Yaoundè dalla nostra meta, ma il traffico della città e le strade non propriamente asfaltate che portano verso nord ci costringeranno sicuramente a molte più ore del dovuto in macchina, ci dice Francis; e in più alle 15 abbiamo allenamento a Bouda, lungo la strada, quindi ci mettiamo in marcia presto la mattina, per riuscire a far tutto. L’allenamento nostro tanto lo recuperiamo appena arrivati a Baffousame, penso…povero illuso! Già, perché il destino ha in serbo un altro programma per noi, che si manifesta in tutta la sua cattiveria già a Yaoundé, perché la città è un imbottigliamento unico, si muove a stento e già solo per mettere le ruote fuori dalla capitale impieghiamo due ore. Ma il bello deve ancora venire, perché dopo un centinaio di chilometri la temperatura del motore inizia a salire, costringendoci ad una serie di stop forzati, fino a quando intorno alle 12:30 non decidiamo di fermarci definitivamente a Bafia, 160 km percorsi in 4 ore e mezza, per far vedere la macchina da un meccanico. “Radiateur”, sentenzia il ragazzo. Aggiungendo che ci ridarà il mezzo non prima di tre ore, ossia quattro, quattro e mezza traducendo la tempistica africana in quella reale. Decidiamo allora di fermarci in un…”ristorante” per mangiare qualcosa, senza sapere a cosa saremmo andati incontro. Riporterò i dialoghi in italiano, per cercare di rendere il più possibile l’irrealtà della situazione, la condizione farsesca in cui ci siamo trovati coinvolti. Ma…c’est l’afrique e alla fine è bello anche per questo essere intercampisti. “Ciao, siamo in quattro e vorremmo mangiare: avete qualcosa?”.“Si, abbiamo ancora pollo, pesce, riso e plantain”. “Bene, perfetto” dico io”io prenderei un bel piatto di riso con le plantain”. “No, non si può, il riso è con il pollo o con il pesce”, mi dice lei serissima. “Ma io vorrei solo il riso con le plantain, senza pollo”. “No, non si può”. Un po’ stupito e, confesso, infastidito da questa sua chiusura taglio corto “Va bene, pollo, plantain e riso per tre”, sperando di aver risolto. “Mi spiace, ho solo un pollo”, mi dice lei, tra il nervoso e il seccato. “Va be, ci dividiamo il pollo, non è un problema”. Convinti di aver risolto iniziamo l’attesa, parlando tra noi, ridendo e scherzando, fin quando, dopo poco, non arriva il piatto: pollo, riso e plantain. "Va che bellino! Vai, Roby, attacca. Prima tu. Non aspettarci, che si fredda, tanto arriva anche per noi, adesso”…poveri illusi. Il tempo passa, ma dalla “cucina” non arriva più nessuno, fin quando, a piatto finito, non esce una signora…con il conto! “Scusi, ma gli altri piatti?” domando.”Glielo avevo detto che avevo solo un pollo!”afferma, incurante del fatto che nel piatto di Roby c’era un mezzo petto, rinsecchito. “Ma quindi noi non si mangia?”. “No, se vuoi posso darti un piatto con del riso”!!! Non possiamo non scoppiare a ridere! Tutto sto casino e alla fine riesce a scindere pollo e riso??? Come mai ora si? Il problema non era che il piatto fosse già pronto, con le tre pietanze già impiattate. No, il problema era uscire dal suo schema mentale: pollo-riso-plantain! Cosa unica. Finito uno dei tre ingredienti, allora, la cosa si può fare! Non ci si può nemmeno incacchiare. Pora tusa. Tra un pollo secco e del riso strabollito, chiacchiere e una splendida passeggiata tra le polverose strade della città, scrutando “case”, bimbi che giocano e adulti nullafacenti ad adornarne i bordi, ecco tornare il nostro jeeppone. Via, si riparte. Sono le 17 e mancano poco più di 150km alla meta. L’allenamento di oggi è saltato, ma lo recuperiamo domani, lungo la strada per Bamenda: faremo due tappe e non una, per incontrare gli allenatori e svolgere il nostro lavoro di osservazione e correzione, come fatto settimana scorsa in Angola. Non manca molto. Invece…solo dopo altre tre ore e mezzo riusciamo a tornare a poggiare i piedi sulla terra ferma: strada in salita, buche, rallentamenti dovuti ai mega camion carichi di legname che sbuffavano lungo i pendii delle montagne di questo altipiano, rendono infinito il nostro percorso e ormai stravolti e stufi di stare in macchina, arriviamo alla meta dopo poco meno di dodici ore di trasferta!!! Vive l’afrique!

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