mercoledì 26 febbraio 2014

In campo a New York

Giorno 1

Si, Inter Campus fa la differenza. E i bambini coi quali abbiamo giocato oggi, se non fossimo presenti, giocherebbero sicuramente a calcio lo stesso, ma come si gioca per strada, da soli, senza una guida adulta, educatrice, a sostenerli, ad accompagnarli nel loro percorso di crescita e di sviluppo, non esclusivamente sportivo. Giocherebbero come se fossero all'oratorio, divertendosi, trascorrendo sicuramente ore liete, ma senza modo di imparare, di apprendere qualcosa in più che non sia il far gol, o lo sbagliarlo. E il calcio, quindi, non sarebbe sfruttato per la sua reale forza, per il suo reale e fortissimo potenziale educativo, che in Africa, come in America, può servire, direi deve servire, per crescere ogni bimbo che calcia una palla.
Con questo non voglio dire che Inter Campus è il meglio e tutto il resto non vale nulla; non intendo dire che se non ci fossimo noi da nessuna parte si potrebbe parlare di calcio ed educazione in termini reali, ma purtroppo devo dire ciò che sostengo da anni, ciò che anno dopo anno, viaggio dopo viaggio, allenamento dopo allenamento, mi risulta sempre più chiaro ed evidente:  noi allenatori viviamo in un mondo di mediocrità! E in mezzo a questa mediocrità basta uno sguardo più attento nei confronti del bambino, un'attenzione più marcata nei confronti delle sue reazioni nel corso dell'allenamento, una cura maggiore ad aspetti non esclusivamente tecnici ( ma che influiscono, se non determinano, nello sviluppo di tale aspetto) ed ecco che hai fatto la differenza ed ecco che ti accorgi che se non ci fossi, il bambino non avrebbe potuto giocare veramente a calcio. Quindi non sto tessendo le lodi di Inter Campus e della bravura dei suoi allenatori, ma sto criticando con grande rabbia la scarsa, scarsissima, preparazione degli allenatori nell'affrontare la propria "missione", in Italia, in Europa e nel Mondo. Perché tanto cosa ci vuole ad essere allenatori? Basta aver giocato, dicono i più. Il calcio lo conoscono tutti, sostengono gli esperti. E quindi... eccoci qui, nella ricca e scenografica New York, a proporre esercitazioni banali, allenamenti normali, semplicemente dedicati alle capacità reali dei bambini e ai loro bisogni, per far si che anche questi bimbi possano veramente GIOCARE A CALCIO!

1 commento:

  1. Credo di aver colto il punto...e, con le differenze del caso, penso al mio lavoro a scuola, dove spesso ci si accontenta di insegnare piuttosto che educare....

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