lunedì 15 luglio 2013

Yaoundè, giorno 3: a spasso tra le cellule

8 Luglio

Nella mia finora breve vita di viaggiatore mi son fermato tante volte in posti squallidi, sporchi e fatiscenti e quello in cui mi è capitato questa volta di dormire e mangiare entra di diritto sul podio di questa mia personalissima classifica dello squallore. Accolto in stanza da uno scarafaggio ormai maggiorenne, il giretto in bagno mi ha presentato la tazza crepata, la vasca macchiata di non si sa bene cosa e...il soffitto bucato! Cazzo, il soffitto del bagno manca di un listone rettangolare, per cui zanzare, moscerini, lucertole, scarafaggi godono di free pass eterni per la mia stanza! Bene, direi. Considerando che da queste parti la maledetta zanzara della malaria gode di fervida salute, la situazione non è male. Be', almeno c'è un bel letto...materasso sfondato che lascia sprofondare nel mezzo il mio corpo, lenzuola vonce, segnate di macchie sparse, con un mega copriletto pieno di polvere a coronare il capolavoro.
 Be', poco male: levo il copriletto e lo metto a coprire il vuoto del soffitto in bagno, tolgo il primo lenzuolo e lo ficco sotto la porta d'ingresso, a coprire il buco tra la fine della porta, appunto, e il pavimento, do una scrollata al materasso e via, pronto per dormire. Sono a pezzi, la giornata è stata bella, ma estremamente intensa e lunga, in giro tra vari villaggi nei dintorni (più o meno dintorni, visto che uno era a 40 km da Mbalmayo, dove siamo), a conoscere bambini e riveder allenatori incontrati in questi anni, nei vari corsi tenuti. E così rivedo Domeniqua (spettacolo il campo dove allena e la scena vissuta con Gabri: musica esterna, waka-waka di shakira, e i nostri 20 bambini nerissimi,  in splendida divisa neroazzurro che giocavano su questo campo, circondato dalla foresta, da questi alberi enormi, verdissimi e incombenti sul terreno di gioco! Spettacolo che a parole non riesco a riproporre), la Regina incontrata a febbraio a Ngaoundere (lei allena in un villaggetto di cui è regina tra mille difficoltà, ultima delle quali la diffidenza dei genitori dei bambini nei confronti dei bianchi, che li porta a non mandarli oggi a giocare, vista la nostra presenza), Thomas, presente a un sacco delle formazioni di questi ultimi nove anni (figlio di Maduba, allenatore dalla nascita di Inter Campus Camerun, oggi ultra settantenne, sveglio e capace, meglio di tanti allenatori incontrati in Italia nel corso della mia breve carriera da allenatore), nella cui squadra gioca Issa, bimbo strappato dalla strada da Francis, che venne nel 2009 in Italia a disputare la mitica coppa del mondo Inter Campus. Insomma, un randez-vous emozionante, durato tutto il giorno, che mi ha ridotto ora in questo stato. Per cui 'fanculo la fatiscente struttura in cui resterò per i prossimi tre giorni: buona notte!

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