venerdì 12 luglio 2013

Camerun luglio 2013: Mbalmayo

Ho dovuto aspettare, scrivere, archiviare e attendere il ritorno alla "civiltà", prima di poter pubblicare i miei giorni sui campi rossi camerunesi. Ora, giorno per giorno, proverò a recuperare...

Camerun: Yaoundé 2013
5 luglio
Mollate gli ormeggi! Spiegate le vele! Levate l'ancora. Ci si imbarca di nuovo. Altro che Nina, o Pinta, o Santa Maria: il mio strumento di scoperte è l'aereo, un grande, spazioso e sempre affollatissimo aereo. Direzione Africa, centrafrica, repubblica del Camerun, la capitale, Yaoundé. Un viaggio che forse in nave sarebbe stato meno lungo, anche se sicuramente meno confortevole: partenza alle 4 da casa, decollo alle 6, arrivo a Bruxelles alle 8.30 e alle 13.30 ripartenza, per toccare nuovamente e definitivamente terra solo alle 23! Un viaggetto. Ma ora ci siamo: messo il naso fuori dall'aeroporto, dopo aver riabbracciato Francis, riecco i sensi pervasi di Africa, le narici piene di odori invadenti e sovrapposti (sarò mica io?), gli occhi affaticati che cercano brandelli di luce nella vera e vergine oscurità della notte, le orecchie stuprate da richiami di gente ("blanch, blanch" dicono i più) da ogni angolo e musica, il tatto confuso dai segnali continui che cattura attraverso gli scontri con le persone nella ressa, spingendo, cercando di uscire e dirigermi alla macchina. Rieccomi in Africa, rieccomi in Camerun

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