lunedì 4 marzo 2013

Cuba 2013


27 Novembre

Ma porca puzzolaccia, è possibile che all'estero debba sempre ritrovarmi a fare i conti con la pizza e con tutto ciò che ad essa si collega nella mia mente "zonista"? Non la mangio a casa e poi, in giro per il mondo, in un modo o nell'altro me la ritrovo spesso tra i piatti e non sempre riesco a driblarla come l'ultima volta in Israele. Fosse almeno buona: nemmeno il ricordo del sapore della pizza possedeva quella che oggi per colpa di ciccio mi son ritrovato a pranzo; molla, con un formaggio salatissimo, chili di pomodoro e, orrore, litri di olio ben evidente a coronamento dello scempio zonistico. 
Cibo a parte, e qui non è per nulla un caso mangiar male,  il resto del giorno, che per fortuna è sempre consistente, ha preso la solita splendida e positiva strada di sempre, che mi ha condotto ora sul letto estremamente soddisfatto e contento: corso mattutino con 25 allenatori da tutte le province, da Gramma, da Holguin, da La Habana e ovviamente da Las Tunas, con grande coinvolgimento da parte di tutti, splendido allenamento pomeridiano con 20 bambini di 6/7 anni simpaticissimi ( cacchio, alejandro me lo ricorderò, spero, per sempre! Uno spettacolo di bambino, super sorridente,  allegro e strapositivo, vero mini leader del gruppo) e divertente serata in giro per il centro della piccola e mezza morta cittadina. Cittadina in stile coloniale, un po' decadente che come dicevo a Gabri, mi ha riportato alla mente il lungomare di Celle Ligure, privato però del mare! Palme, arietta fresca, qualche squallido locale qua e la e gente seduta sulle panchine dell'unico parchetto cittadino del centro. Unica cosa presente in abbondanza le chicas! Un numero esagerato di ragazze, infatti, popola la cittadina e tutte, o quasi, ben "disposte", ben " inclini" alla conoscenza, al contatto con lo straniero e con i suoi soldi;  in maniera fin troppo esplicita, infatti, camminando per il posto vieni facilmente "puntato" da occhi femminili che, in maniera quasi imbarazzante, non ti si staccano di dosso, fin quando non scompari dal loro campo visivo. Campo visivo per lo più infinito, però, visto che se ti sposti, ti seguono, mettendosi di guardia fuori dal locale dove entri, aspettando solo di incrociare il tuo sguardo. Inquietante. O almeno  per me, inquietante, perché i tanti, troppi stranieri che si vedono per le strade, non son certo qui per la cattedrale del paese, ma, credo io neanche tanto maliziosamente, per le "caratteristiche di gioviale apertura" delle fanciulle locali, caratteristica  giunta fino ad orecchie di origine  italiana, visto, anzi sentito, quanto la nostra lingua sia diffusa e conosciuta dai più. Che desolazione. Forse è vero quanto mi diceva ieri Eligio: i nostri governanti son riusciti nell'intento di dar forma ad un cittadino-scimmia, capace ormai solo di rispondere ad esigenze consumistiche, l'iphone giallo o rosso, e ad istinti animaleschi, facili, facilissimi, da abbindolare con false promesse e da governare attraverso truffe e menzogne. E girando per questa realtà e scorgendo i miei connazionali, questa ipotesi prende tristemente forma.

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