martedì 26 marzo 2013

Angola 2013


Una sensazione che lego spesso all'idea di Angola e' quella del sonno!!! In nessun altro posto del mondo, come qui, soffro le levatacce mattutine e l'intensità delle giornate, che mi portano ogni volta al rientro a collassare tra le braccia di Morfeo per intere, infinite, nottate, nella speranza, nel tentativo, di riprendermi. E oggi, certo, non ha fatto eccezione: in arrivo da Francoforte alle 6.50, non faccio in tempo a riabbracciare padre Stefano che già il caratteristico ingaraffamento luandino ci travolge, obbligandoci sui sedili per più di un'ora, per compiere il tragitto fino a casa, percorribile in situazione normale in meno di 20 minuti. La pioggia caduta in questi giorni certo non facilita le cose e le strade ridotte a letti di fiumi di montagna colmi d'acqua color petrolio non fanno che rallentare ulteriormente il nostro andamento, incitando l'anarchica guida di Stefano e di tutti i motoristi che ci sono attorno; se nell'immaginario collettivo italiano e' Napoli il prototipo di città selvaggia, priva di regole legate al traffico e alla vita in strada, e' solo perché Luanda e' poco conosciuta dai nostri compaesani! Al confronto con la capitale angolana, la città partenopea e' Ginevra!!! Macchine disposte su mille, fantasiose corsie, che cercano spazi millimetrici per infilare musi o ruote e procedere poco meno lentamente del rivale nell'auto al fianco, clacson che all'impazzata riempiono di suoni stridoli le vie, marciapiedi (anche qui, marciapiedi...non so bene se possono essere definiti come tali quelli spazi a bordo strada) sfruttati come strade secondarie, senza senso di marcia o precedenze di alcun tipo, buche profonde stile fossa delle Marianne disposte qua e la e nascoste ad occhi stranieri, candongueiro che stracolmi di gente si districano con prepotenza dalla morsa selvaggia delle altre auto...insomma, un vero inferno cittadino! E dalla prima volta che siamo stati qui, 2008, le cose sono migliorate, evidentemente migliorate!!! Meno male...
Usciti quindi dalla giungla di acqua, cemento, sabbia e asfalto, arriviamo alla nostra Sao Paolo, per poi fiondarci il pomeriggio in campo e rivedere i nostri vecchi, solo per anni di conoscenza, amici: Chuky, Lau, Sassi, Isaac...tutti qui, ancora una volta, pronti per un nuovo corso inter campus, nuovi allenamenti, nuove giornate insieme. E per arrivare al campo, altra acqua, e che acqua, per le strade: Mota, infatti, straripa acqua da tutte le strade, ricordando Venezia, pur circondata di baracche e non degli splendidi palazzi della città veneta, con il limite ulteriore che qui la gente si muove a piedi, stivali ai piedi per camminare con acqua sotto il ginocchio (un bimbo, oggi, camminava con l'acqua appena sotto la vita!!! Fosse passata una macchina, con l'ondata generata dal mezzo meccanico, avrebbe potuto fare un verugio il nano!) e che ogni macchina che passa e' un'onda di liquido putrido, nero e puzzolente che entra nelle case a "riva". Osservando i marciapiedi alti 50 cm nella stagione secca, il bianco intelligente riderebbe dell'incapacità, dell'inettitudine dell'Angolano, incapace anche di costruire un semplice marciapiede, ma quando ci si imbatte in questi tsunami prodotti dal semplice passaggio in strada delle auto si capisce la lungimiranza locale.
Terminata la lezione di acqua gym...ops, mi son fatto prendere dalla situazione....usciti dal campo (coperto e in asfalto, quindi praticabile) rientriamo rapidamente a casa, in vista della cena dal mitico Canzi, prevista per la serata. Mitico perché Walter Canzi e' una persona che mi piace molto, col quale vado facilmente d'accordo, col quale mi trovo bene dal primo giorno. Walter e' un interista vero, puro, che dal secondo anno sostiene inter campus da queste parti con una sponsorizzazione da parte della sua azienda, Intertransport, che copre tutte le spese per venire due volte l'anno quaggiù, che tutte le volte si emoziona a vedere la maglia neroazzurra e i bambini che giocano, in definitiva una gran persona. Tutto bello, bellissimo, in questa prima giornata. Ora collasso; tra sei ore si riparte: prima parte del corso con 44 allenatori a Mota. Avanti così!

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