lunedì 23 maggio 2016

Viaggio ai caraibi

CUBA
Si riparte, destinazione Caraibi. Sono stato poco, pochissimo a casa e rieccomi nuovamente in aereo, con l’ormai classico per me gigante seduto straripante nel sedile di fianco e l’ovvio anziano sdraiato praticamente orizzontalmente in quello di fronte. Posso fare tutti i tentativi possibili, tutti i check in on line disponibili, ma gira e rigira sarò sempre accompagnato da questi personaggi nei miei viaggi, che siano verso il sud america, l’ Africa, il medio oriente o l' Asia. Animo in pace, quindi, e cerchiamo di adattarci anche questa volta. L’aereo poi è stracolmo, quindi avrei comunque avuto gente intorno ed essendo questo un volo verso Cuba, so anche che tipo di gente, quindi…che tipo di gente intendo? Be’, se vai in Africa, piuttosto che in sud america, o in medio oriente, la fauna intorno a te cambia e il viaggio ha le sue specifiche caratteristiche, a seconda della rotta. E la specie che colonizza gli aerei con destinazione l’avana è una delle peggiori. Ora poi che l’isola castrista si è aperta ancor più al turismo di massa e che tutti, più o meno, si sentono in dovere di visitare questo ultimo, ormai perduto, baluardo del socialismo, le cose non vanno che peggiorando: gente che si perde alla ricerca del proprio posto, che vaga per l’aeromobile sventolando il proprio biglietto, come fosse un viandante nel mezzo del deserto, con in mano la sua piccola mappa; gente che prova a stipare nel vano bagagli posto sopra i sedili delle specie di comodini con le ruote, stacolmi di chissà quale genere di cose, che ogni volta mi domando come abbiano fatto a riconoscerlo come bagaglio a mano (mai come nei viaggi verso l’africa, però! Li i comodini con le ruote sono veri e propri armadi a quattro ante, a volta anche con del cibo congelato! Giuro. Una volta andando in Camerun lo scomparto ha iniziato a perdere acqua: erano i pesci congelati che iniziavano a sghiaccerai!); gente che si alza, cammina, va avanti e indietro in ogni momento, inseguita dalle hostess, che provano a far rispettare il segnale delle cinture di sicurezza, attivato nel mezzo della classica turbolenza giunta nel momento della distribuzione del pasto; gente che beve, beve in continuazione, e riempie la cabina col proprio fiato alcolizzato. Negli ultimi tempi, poi, sono sempre più i francesi che volano verso Cuba, quindi le scorte di vino delle varie compagnie vanno via via esaurendosi. Insomma, dimmi dove vai e ti dirò con chi sarai. Proverò a dormire un po’ ora, se il gigante qui di fianco ritrae per un attimo il suo braccino.

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