venerdì 12 dicembre 2014

Pelada final

Pelada final!

“Voce gioga muito!!!”, “Quel craque! direttamente da Italia”, “voce corre muito”…alcuni dei commenti dopo partita!!! E godo. Cazzo se godo! Qui in Brasile il calcio è una religione e il mio non è un modo di dire: più giochi, più sai giocare, più sei considerato, sei ascoltato, sei rispettato e per cercare di far entrare nelle teste dure e presuntuose dei nostri allenatori “pentacampeones” queste partite in cui sfogo la mia passione mi servono. E a prescindere dagli aspetti legati al mio lavoro… godo comunque! La peladinha finale, ossia la partita con tutti gli allenatori, è sempre utile e necessaria, come già detto più volte, ma soprattutto è divertente: è bellissimo giocare a calcio! Ed è da tutta la mia vita che vivo questa magia, come tanti altri tra noi: ore e ore  passate da piccolo a giocare in ogni dove e ad ogni ora: il Giambe che passava a chiamarmi alle 14, palla in mano, Alone in porta e via, tutto il pomeriggio ad inventarci sfide in 1<1 (li si che si lavorava su tecnica di base, tecnica applicata e tattica individuale!!! Mille occasioni per ricevere, condurre, calciare, per dribblare, tirare in porta, prender posizione, difendere la porta…e partendo da quei ricordi ho ripensato ora, da allenatore, a strutturare esercitazioni di ogni tipo!) monopolizzando una porta del campo dell’oratorio, ceduta solo quando si doveva, voleva, andare al campo per gli allenamenti. Crescevo, ma le cose cambiavano poco per me, pur cambiando i “compagni di giochi”: loro, infatti, man mano perdevano questa magica passione, sostituendola con altri interessi, ma in me, invece, questo fuoco cresceva di intensità, anno dopo anno! E così eccomi al liceo, guarnito di fughe dalla classe per andare a Monzello agli allenamenti, con la prof di chimica attaccata allo zaino per cercare di non farmi uscire, incurante delle mille note e richiami subiti per il mio menefreghismo di fronte a tutto ciò che non era sferico e cuoiuto: io voglio giocare! Non mi interessava dove, a che livello, con chi: allora come adesso, a me interessava inseguire la palla e calciarla, forte, precisa, col giro o pulita. A me interessava la palla!!! Mi parlavano di rinunce, di sacrifici…mai vissute come tali le mie scelte, prese per giocare:  sabato a casa, ritiri, vacanze interrotte due settimane dopo la fine della scuola, capodanno ridotto, una volta con ripresa degli allenamenti l’1 gennaio alle 10… Nulla mi interessava: volevo, voglio, giocare, quindi…Già, voglio giocare, anche ora, perché pur ormai cresciutello, rimango sempre ammaliato da quell’oggetto sferico, oggi causa di liti a ripetizione con Silvia, come prima punto di scontro con mamma (papà meno, assecondava molto di più la mia passione), poiché fonte di distrazione dalla scuola (e aveva ragione, cacchio se aveva ragione, poverina!!!): c’è un amico da vedere, ma c’è una partita da giocare a meno tre gradi, su un campo nel mezzo della steppa, la mia scelta è sempre la stessa: si gioca! C’è un film da vedere tranquillamente a casa, al caldo, con lei, come ci succede raramente vista la mole di viaggi, ma qualcuno mi chiama per un torneo da qualche parte, be’…mi piace da matti star con lei, altrimenti non l’avrei sposata, ma quella palla…cazzarola! Che casini che combino sempre per colpa sua!!!
E questa cosa non la si capisce, non la si può capire, se non si è rimasti folgorati da piccoli dall’incontro con quell’affare rotolante e questa dipendenza accomuna me a tanti altri calciofili del mondo: penso ai colombiani con cui ho giocato alle 6 del mattino, prima di lavorare, ai prof ugandesi, di ogni età e stazza, che nonostante tutto giocano e amano giocare, o a questi brasiliani, ex giocatori ancor oggi impegnati in questo o quel torneo tra favelas, o ai miei compagni di gioco italiani, alle 23 sui campi di Vedano o Milano, con la neve, la pioggia, la grandine, pur di colpire il pallone! Marco, mio fratello, Lillipuz, Galbio, Roby Monzani, Dado Manfre, Il Dilly…siamo in tanti, colpiti dalla stessa malattia!!!

 Non so donare la felicità ad un bambino, ma posso sempre regalargli un pallone!!!

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