domenica 7 dicembre 2014

La Marè

Complexo de Marè

Con questa storia della pacificazione le favela sono diventate un vero campo di battaglia, una vera e propria trincea enorme, estesa su tutta la zona della Marè, il complesso di favelas dove siamo presenti. L’esercito, la polizia, dopo essere intervenuta nelle altre grandi comunità  dopo aver spazzato via da queste i vari gruppi di trafficanti, di banditi, si sta ora concentrando su questa realtà, quella della Marè appunto, dove si sono riversati tutti i banditi, cacciati dalle altre comunità e in cerca di un nuovo “terreno coltivabile”. E allora eccoli tutti qui, a prender possesso di questa o quella zona per mezzo di sparatorie, conflitti a fuoco vari, con l’esercito e la polizia alle calcagna, pronti a spazzar via tutti. Incredibile oggi arrivare alla Villa do pinheiro la mattina, con i tank ad accoglierci e gli spari ad accompagnare la seduta, o ancora spostarci nel pomeriggio verso la Baixa do Sapateiro, con almeno 20 soldati a bordo campo, armati di tutto punto, con elmetto e mimetica indosso, a fare da tifosi per i nostri bambini durante l’allenamento. Non avevo mai visto tante armi, tanti soldati, insieme. Eppure tutto sembrava normale agli occhi degli altri! La pagliacciata, come me l’hanno descritta loro, fa parte del quotidiano ed è ormai parte della routine quotidiana, così come la morte del soldato o del bandito nel corso dei vari conflitti a fuoco che si scatenano durante il giorno: solo ieri sono morti 4 poliziotti nella Marè! Assurdo! E ancora più assurdo che se non vieni qui, non sai niente di tutto questo: quanti di voi, dopo il Mondiale e le superficiali notizie relative al processo di pacificazione delle favelas in corso, si ricordavano dell’esistenza di queste enormi sacche di povertà, di questi mondi paralleli, precedentemente governati da questo o quel gruppo armato, coi suoi traffici illeciti e le sue attività illegali? Quanti sapevano che ogni giorno, al calar del sole, all’interno delle varie favelas, si scatena una vera e propria guerra? I soldati oggi, sotto il ponte che divide Baixa do Sapateiro da vilha do alemao erano dentro una trincea, con carri armati al fianco!!! Cacchio, pensavo di essere in “band of brothers”!!! Ma da noi di tutto questo non si sa nulla: forse questa cosa è ancora più assurda! 
Va be’, comunque noi si va avanti: oggi allenamenti regolari svolti nelle favela, col solito disordine, la solita malaorganizzazione brasileira, ma allo stesso con la solita passione, allegria, spensieratezza, tipica, unica, di questa gente.
 E finché ce lo permetteranno sarà sempre utile tornare da queste parti e togliere, per un attimo, dalla strada le nostre centinaia di bambini, per cancellare dai loro occhi l’immagine di fucili, carri armati, soldati e dalla loro testa la tensione, la paura, il timore che tutto questo porta con se’. Potere di una palla e di una maglia, la nostra!

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