martedì 22 maggio 2018

Cambogia, giorno 1

MISSION COMPLETE


All’inizio forse era inconscia la cosa, ma con l’andare degli anni, con il susseguirsi dei viaggi, si faceva strada dentro di me, si faceva luce in maniera sempre più chiara, sempre più distinta, questa mia voglia, questo mio obiettivo, divenuto poi esplicito, chiaro a me stesso, nel corso dell’ultima stagione: completare per primo, e ad ora unico, il risiko neroazzurro dei Paesi facenti parte del progetto inter campus. E ora, avendo messo piede anche in Cambogia, il quadro è completo: sono stato su tutti i nostri campi del mondo!
Mbe’? direte voi, miei venti lettori di manzoniana memoria, perchè ti importa tanto? o per dirla alla zerocalcare “e sti cazzi”. Effettivamente trenta paesi, rispetto ai 192 membri dell’ONU o i 196 riconosciuti Stati sovrani, credo 196,  nel mondo sono veramente nulla, una goccia nel mare, ma il mio piccolo mondo tinto di neroazzurro si riduce a questi trenta, quindi essere il primo ad aver circumnavigato tutta la sfera magica di inter campus è una cosa che mi piace, che mi da’ un po’ l’idea di ciò che sto combinando, che mi aiuta ad accettare un po’ di più il continuo allontanamento da Sil via e Annina, con i suoi sempre più frequenti musi lunghi per le mie partenze, con le sue sempre più frequenti richieste di rimanere a casa con lei. Mi aiuta, si, ma proprio poco. Quando oggi l’ho chiamata e lei era imbronciata, arrabbiata con me, perchè al suo risveglio quando mi ha chiamato non ero presente…nemmeno avessi fatto duecento paesi sarei riuscito a reggere quel broncio. Cacchio. Va be’, va così. 
Partiti da Milano alle 13, arrivati a Hong kong alle 5 del mattino e ripartiti alla volta della capitale cambogiana quasi tre ore dopo, arriviamo finalmente a destinazione che sono ormai le 11 del mattino; tolte le cinque ore di fuso orario fanno le 6 del mattino, più o meno, ossia 18 ore di viaggio totali. Comodo arrivare fin qui. Sono stravolto. Sul taxi mi cade la testa ogni secondo, non riesco a stare sveglio, sono letteralmente stravolto come non mi succedeva da tempo. Desidero con tutto me stesso il letto, ed è proprio li che mi rifugio dopo aver ingurgitato una terribile insalata al ristorante dell’hotel: due ore di coma profondo e sono come nuovo…più o meno. Pronto per una sgambata in perlustrazione, in avanscoperta della città: 10 km a zonzo tra templi buddisti, il palazzo reale, il lungo fiume Mekong, monaci in tunica arancione e odori di ogni tipo, dal dolce e piacevole gelsomino, al terribile odor di zolfo che sale lungo un tratto del fiume dalle acque non propriamente limpide. Bello, bellissimo, scoprire così le città. Unico inconveniente è che ora sono distrutto. Cedo all’insistenza di Morfeo. Buona notte.


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