sabato 28 ottobre 2017

San Isidro e il suo campetto

Anche qui, a Caracas, ormai è come essere a casa: in hotel è un continuo stringer mani, salutare gente e alcuni tentano anche l'abbraccio, per quanto ormai siamo in confidenza (ma non hanno capito che io gli abbracci non è che li regga molto); il mattino abbiamo il nostro rito della corsa al parco Miranda, esattamente come se fossi a Villasanta col mio parco sotto casa; pomeriggio al primo ritorno al campo di San Isidro è un saluto unico, con i bimbi che ci corrono incontro e i genitori che ci salutano, come fossimo i parenti italiani rientrati da un lungo viaggio di sei mesi. Mi piace un sacco questa atmosfera, questo stato delle cose e mi piace un sacco il progetto su questi campi del mondo: vedo, tocco con mano, il valore di quella palla, di quella maglia e di quello che attraverso i nostri allenatori riusciamo a trasmettere, a "insegnare" a questi bambini, nella loro disperata situazione quotidiana (insegnare non è un termine che mi piace, per questo l'ho messo virgolettato). Non mangiano, nel loro barrio la delinquenza è la normalità, le ragazze a quindici anni diventano mamme, il tasso di mortalità tra queste baracche è altissimo, eppure sul campetto a cinque di erba sintetica (una moquette verde stesa sopra un fondo di cemento) i nostri bimbi non mancano mai e anno dopo anno, visita dopo visita, stiamo assistendo alla loro costante crescita, al loro costante miglioramento. E non sto parlando di miglioramento tecnico, per lo meno non solo: nei gruppi non abbiamo assistito ad alcun conflitto (all'ordine del giorno fino a un anno fa) nel corso della seduta gestita da Carlos Mario, tutti ascoltavano il mister in ordine, con attenzione, senza parlare tra loro, ridere, urlare senza motivo, come invece accadeva anche l'ultima volta, tra loro è emerso rispetto e cooperazione reciproca, l'uno aiutava l'altro, aspetto questo nemmeno contemplato la prima volta che siamo venuti qui. Insomma, nonostante tutto il casino la fuori, in campo Inter Campus sta facendo un gran lavoro e i frutti sono sotto gli occhi di tutti noi. Avanti così!!!

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