domenica 16 giugno 2013

Brasile: Rio de Janeiro


Ore 6.15 suona la sveglia: si parte, la giornata è lunga e complicata, ci sono un sacco di cose da fare e conoscendo la capacità organizzativa brasiliana ci saranno un sacco di problemi da risolvere. Via, allora, in piedi, finestra apert...cazzo, piove!!! Una settimana di sole e caldo splendidamente brasiliano e oggi piove: che sfiga!  Se il buon giorno si vede dal mattino...infatti, mai detto fu più azzeccato. Giornata non proprio positiva quella di oggi, che mi ha lasciato ora, seduto sul letto in attesa di uscire a cena, con una certa amarezza in bocca. Mille corse per riuscire a "costruire" i campi con materiale improvvisato, visto che gli allenatori favelati si sono dimenticati i cinesini per delimitare i campi a casa, mille pensieri per trovare il torneo ideale per coinvolgere tutti i bambini più tempo possibile, limitando le loro attese fuori dal campo, l'acquisto di 140 casacche per distinguere le squadre e poi...e poi nulla, non si è giocato nemmeno un minuto su nessuno dei nove campi che abbiam messo in piedi! Nessuno dei 300 bambini presenti è riuscito a tirare un solo calcio alla magica sfera oggi, perché tutto il cerimoniale pensato per la consegna del materiale e l'attesa dell'ambasciatore hanno ritardato tutta la mattinata, liberando i nostri nani vestiti finalmente di neroazzurro solo alle 12.15, quando gli omnibus noleggiati sarebbero dovuti ripartire alle 13: impossibile quindi riuscire a giocare, considerando anche che avrebbero dovuto pranzare. Che spreco: 300 bambini affamati di calcio e nemmeno un gol siglato. Anche i vari ex calciatori coinvolti per l'evento (spettacolo quando due bambini son venuti con la macchinetta fotografica a chiedere a noi tre  una foto, quando al nostro fianco c'erano Pagliuca, Ferrara e Di Livio!) ci hanno chiesto più volte quando saremmo andati a giocare (quello che ha insistito di più è stato Carbone, un altro malato di calcio mi è sembrato), considerando anche loro il campo come vero momento clou per ogni bambino che si rispetti, ma purtroppo non ce l'abbiamo fatta; troppi eventi avversi ci hanno impedito oggi di giocare. Per lo meno erano tutti in neroazzurro e devo ammettere che è sempre un bel vedere.
Archiviata l'amarezza, smontati i campi, rientriamo a Copacabana e scatta l'ultimo allenamento di gran qualità per tutti e tre: si, incredibile ma vero, anche Mario Rossi/Raspelli anche oggi viene con noi a correre, staccandosi almeno per un'oretta dal cellulare, ormai prolungamento del suo braccio. Molto bene. Ora ultima serata brasiliana e poi si rientra: bello sempre viaggiare e giocare sui campi del mondo, ma bello anche rientrare da Si! 

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