martedì 28 agosto 2012

Brasile 27 agosto



27 agosto

Risveglio presto, molto presto, troppo presto, cazzo, per andare in aeroporto e salire su di un trabiccolo ad elica, mezzo "prescelto", destinato a portarci a Recife. Che paura vedere, capire, di dover salire su questo modellino di aereo! Del ci dice che e' una "leiteria", cioè un aereo che fa molti scali, che tocca tanti posti lungo la sua rotta e che deve il suo nome al fatto che un tempo queste tratte venivano  sfruttate appunto dalle latterie, aerei che trasportavano latte in varie località. Toccata terra non mi sento tanto latte, quanto,piuttosto cappuccino, viste le turbolenze extra subite lungo i 40 minuti di volo, che tra vuoti d'aria e sballottolamenti vari mi hanno scombussolato non poco e qualcosa ne sanno i braccioli del mio sedile! Balli a parte, eccoci a Recife, capitale dello stato del Pernambuco; giornata libera davanti, che dedichiamo ad un doppio allenamento : mattina ripetute e pomeriggio lavoro di forza. bellissimo. e che forte incontrare, mentre siamo impegnati nel lavoro di forza, un ex atleta, quarto primatista brasiliano sugli 800 nel 1978, che, vedendoci viaggiare lungo la Boa Viagem, si ferma e si interessa del nostro allenamento. Bello e particolare per noi, almeno per me, abituato in Italia ad esser visto come un pazzo squilibrato quando al parco di Monza mi cimento nei miei lavori, incontrare sconosciuti coi quali scambiare idee, opinioni, anche solo esperienze e risate, nei momenti di pausa, tra una corsa e l'altra. Mah...forse mi sbaglio e la mia e' solo suggestione legata ai miei viaggi e alle mega esperienze che vivo grazie alla maglia neroazzurra, ma da noi questa cosa non mi accade e...perché? perché siam così musoni, sempre imbronciati ed incazzati col mondo? ripeto, magari esagero, preso dall'entusiasmo del viaggio, ma un sacco di volte, girando con Silvia, mi son lamentato dell'approccio antipatico, scorbutico, dei più, incontrati per strada, volando insieme a lei con la mente al sorriso bianco "come latte di cocco" (citazione per Max) della gente del mondo. "Fa su un suris" e' l'espressione che più uso a casa: ci sarà un motivo?
Anyway...chiuso l'allenamento, concludiamo la giornata con un bel circuitino di forza con l'elastico e con una cena di pesce, in un bel ristorante, insieme all'amico Augusto, referente inter campus Recife, il primo Inter Campus della storia, nato nel settembre di quindi anni fa. Cena adrenalinica, perché Aldo ad un certo punto, improvvisamente, e' stato male, avendo un mancamento e coinvolgendo nel suo malessere Juri, che quando vede gente che sta male solidarizza e a sua volta ha dei cali di pressione, sbianca al limite dello svenimento e condivide il malessere con lo sfortunato, Aldo in questo caso.
Ripresisi entrambi in breve, rientriamo in hotel, tuffandoci tra le braccia di Morfeo, per ricaricarci in vista della giornata, domani di campo, che ci attende!

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