lunedì 27 agosto 2012

Brasile 25 agosto


Non posso negare che i giornalieri incontri, per fortuna ancora non miei, con "cobra corallo" sulla spiaggia, sugli alberi intorno alle case e addirittura dentro le case dei vari "pititinghiani" (uno, mi e' stato detto, e' stato trovato in cucina, ma, cacchio, un altro in camera da letto!!!) un po' mi hanno inquietato. Se a questi incontri si aggiungono i racconti relativi ai fantomatici "bisciu du pe", specie di vermicelli che ti entrano nei piedi e si installano sotto pelle, creando il proprio bel bozzolo dentro di te, crescendo giorno dopo giorno sfruttandoci come fonte di cibo, l'inquietudine cresce e mi, ci, ha portato a controllare per bene il nostro letto tutte le sere e a camminare con estrema cura in spiaggia.
Ansie a parte, che mai in Africa mi avevano sfiorato e con le quali mi ritrovo a convivere nel più tranquillo Brasile, la giornata parte alla grande, con un bell'allenamento con il gruppo dei più piccolini, 16 io e 12 Juri, estremamente motivati, attenti e di facile gestione. Anche i due galletti del mio gruppo, Bruno e Vinitio, con due richiami e l'investitura a capitani e aiutanti del professor, il sottoscritto, hanno cambiato radicalmente atteggiamento, allineandosi agli altri e lasciandosi guidare per tutto l'allenamento senza alcun problema. Questa cosa e' strana e mi intriga un sacco: spesso mi accade, arrivando sui vari campi del mondo, di inquadrare, riconoscere subito, al primo approccio, il "delinquente" di turno, colui che esce un po' dagli schemi comportamentali canonici, si impone nel gruppo e crea trambusto, e una volta riconosciuti, cercare subito con loro il contatto, coinvolgerli subito nell'allenamento, o comunque entrare subito in rapporto con loro, per cercare di trovare immediatamente le redini e prender governo del cavallo matto, altrimenti imbizzarrito. Questo immediato contatto e questa mia fortuna nel riconoscerli con velocità, mi permette di anticipare i tempi ed impedir loro di disturbare l'allenamento e anzi, incoraggiandoli, "gasandoli", ogni volta in cui fanno la cosa giusta da possibili "ostili" si trasformano subito in preziosi alleati, che mi aiutano nel corso della seduta, facendo da esempio agli altri. Tutto questo avviene non perché sono un mago, ma perché io ho un pallone con me e loro sanno che quell'oggetto sferico, se non allineano alle mie intenzioni il loro comportamento, rimarrà lontano dai loro piedi e quindi non riusciranno a divertirsi. Ma se non avessi la palla, riuscirei ugualmente a "domarli"? Riuscirei comunque a farmi seguire, come faccio quando sono in campo? Parlo in prima persona, ma effettivamente dovrei usare la prima persona si, ma plurale, perché tutti noi "intercampisti", chi più chi meno, abbiamo questo "potere", ma la cosa per questo non perde per me di interesse: se fossi un semplice maestro, riuscirei allo stesso modo? 
Chiudo l'allenamento mattutino con questo interessante e frequente nella mia mente, quesito, e in pausa pranzo mi muovo con tutto il gruppo, Juri, Aldo, Del, Fernando e Marcelo di san paolo, Manuel e famiglia, guidati da...'azz, come si chiam l'allenatore di Pititinga...non Orlando, l'altro...va be', guidati da Gollum, come lo abbiamo battezzato io e Juri per la sua rassomiglianza con il personaggio di Tolkien, verso Catole', la fonte di un fiume sita a pochi km da Pititinga, che crea nel mezzo del nulla una sorta di oasi naturale, con acqua limpida in mezzo a bananeti e natura selvaggia...una volta selvaggia. Ora l'uomo ci ha messo mano, ahime', costruendo gazebo e camini per il churrasco lungo le sue sponde e, a mio dire, rovinando un po' il tutto, pur rendendo il tutto sicuramente più comodo e di facile accesso. In ogni caso l'acqua limpida e la tranquillità del posto rendono estremamente rilassante la nostra pausa pranzo, portandoci all'allenamento pomeridiano in grande forma. Allenamento pomeridiano coi più grandi, 12-14 anni, coi quali possiamo proporre qualcosa di un po' più complicato, pur essendo di basso livello i nostri atleti. Chiusa la seduta, tocca a noi giocare: c'e' da continuare la sfida di ieri! Palla al centro, quindi, e si riparte, questa volta pero' con esiti decisamente più positivi, non solo sul piano del risultato, ma anche delle giocate e quindi del divertimento. Una pioggia inglese accompagna la nostra "peladinha" e non ci lascia nemmeno la sera, a cena, dove un gruppo di signori brasiliani accompagna la nostra serata con canti e balli, accesi dai litri di capirinha ingurgitati dai simpatici commensali.
Spettacolo. Anche oggi, giornata spettacolo. Ciao Si!

4 commenti:

  1. Risposte
    1. L'energia di quell'oggetto sferico, capace di unire culture e mondi a volte tanto lontani, è sicuramente forte, ma la tua/vostra passione è l'ingrediente speciale che trasforma il tutto in pura magia...

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    3. Po essere, brither, ma l'energia della sfera la conosci anche tu:40 anni e ancora provi a rincorrerla! Ma da quando hai il blog? solo foto? Islanda un po' poverina, con una sola foto, no? ciao brother! saluti da Recife!

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