martedì 10 luglio 2012

Luglio 2012: Camerun

6 Luglio

 Tanti auguri, papa'! Con oggi sono 80, cazzo! E non vuoi proprio rallentare. Da qualcuno avrai preso, mi si dice spesso quando racconto che treno e' mio padre, ma tu viaggi cento km/h più di me. Grande!

Oggi giornata a ritmi più contenuti, tant'e' che dopo il corso mattutino ci siamo uniti ai bambini per fare i turisti e visitare la piantagione di banane della Del Monte di Tiko, 33 km est di Limbe' e dopo questa visita ho deciso di mangiare ancor meno banane in Italia. I frutti della piantagione visitata son tutti, ma proprio tutti e si parla di 5000 ettari di terreno, circa un milione di piante, destinati all'esportazione, Francia, Germania e Italia, e per raggiungere quei paesi e i loro "standard di qualità" si ripudia il metodo adottato da madre natura per la crescita e la maturazione del frutto, prediligendo ed abusando prodotti chimici e altri diavolerie umane. Da quando infatti la pianta produce il fiore, viene "innaffiata" di prodotti chimici per tener lontani insetti attratti dal profumo e dal polline, fin quando non nasce il casco vero e proprio, momento in cui si copre con un sacco blu il prezioso frutto ancora in formazione, per evitare, o meglio per soffocare nella plastica eventuali parassiti, insetti o altre cose maledettamente naturali; infine, quando il processo di maturazione avanza, si ancora a terra la pianta con i suoi rami, per evitare che il vento scuota troppo il casco, rischiando di ammaccarlo o peggio ancora romperlo! Sia mai, che una cosa così normale per una pianta, accada in una piantagione intensiva! Assurdo. Tutto ciò che la natura ha concepito per generare fiori, frutti, piante, qui viene rinnegato e sostituito, al fine di dar vita ad un prodotto capace di affrontare lunghi viaggi, per arrivare sulle tavole del mondo...bello duro, quasi amaro, lontano, lontanissimo parente di quel dolcissimo frutto quasi da dipendenza che cresce spontaneamente a queste latitudini. La cosa più bella e' che tutte le banane che crescono in questa piantagione vengono esportate e quelle che mangio quotidianamente a colazione o a cena quando sono qui, sono quelle "selvatiche", naturali, vere e...buonissime! Quindi noi pirloni bianchi, pur di avere una cosa che non e' stata a noi destinata per ragioni climatiche, sovvertiamo il normale ordine delle cose e ci mangiamo una roba che solo apparentemente richiama quella che ha acceso i nostri entusiasmi e la nostra perversione agricola. Pirloni!
Deciso quindi di non acquistare più banane o ananas, per i quali vale lo stesso discorso, accresciuto dal fatto che il gusto e' ancor più differente qui, rispetto che da noi, rientro insieme a Silvio e Francesco in Hotel, per preparare insieme al mio prof preferito il nostro allenamento. E che allenamento mi propone! Un intermittente forza, associato a ripetute a tempo, con recuperi praticamente nulli, che ci sfianca, ma che tanto ci fa godere! Troppo bello viaggiare con Silvio: con lui ogni giorno si fanno allenamenti di alta, altissima qualità, quindi riesco ogni giorno ad associare allo splendido lavoro "normale", inter campus, dei lavori specifici per mantenermi in formissima. Non contenti, rientrati a casa ci tuffiamo in un bel circuito di forza ("oggi e' venerdì, giorno della passione, quindi diamoci dentro", mi dice lui...non posso che fidarmi e seguirlo!), prima di cena, concludendo così alla grande un'altra, splendida, giornata camerunese! Ultimo pensiero alla mia "sbuffante" moglie, arrabbiata e un po' nostalgica, in quel di Velturno. Ciao Si!

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