domenica 14 agosto 2022

Destinazione, Belize.

 Cazzarola, non riesco più, o quasi più, ad aggiornare questo mio diario di viaggio! Dall'ultimo post sono trascorsi due mesi e due viaggi, di cui inspiegabilmente non ho fatto alcuna menzione. Inspiegabilmente...in realtà la spiegazione c'è ed è abbastanza semplice: l'unico momento in cui posso mettermi a scrivere quando sono in viaggio è la sera, ma le giornate sono talmente fitte, dense, che non appena entro in camera devo già uscirne per andare a cena e una volta tornato dopo aver mangiato collasso irrimediabilmente senza nemmeno riuscire a provare ad accendere il pc. Con Inter campus le giornate erano intense, ma, va ammesso, più...umane, con anche del tempo libero che potevo gestirmi come meglio volevo. Qui invece da quando atterro nel paese a quando saluto sono rapito dalle mille attività e di tempo per scrivere ne ho sempre pochissimo. Mi ritaglio giusto degli attimi per allenarmi quotidianamente, altrimenti impazzirei, ma di altro tempo non ce ne è.

Oggi ne approfitto perché sono appena arrivato: partito questa mattina alle 6 da Milano, scalo a Bruxelles, volo infinito verso Chicago e quindi ultima tratta di quattro ore (giuro, ho avuto una crisi in volo: volevo scendere! E non potevo nemmeno alzarmi, perché è stato tutto un ballo il volo)  per giungere a destinazione, Belize, alle ore 17:25 ora locale, non ho capito se mezzanotte e venticinque in Italia o l'una e venticinque. Insomma, quasi 24 ore dopo essermi svegliato. Ora sono le 19, sono distrutto, ma voglio aspettare a svenire nel letto, per evitare improvvisi e antipatici risvegli notturni da jet leg, per cui mi diletto con la tastiera. Dicevamo, Belize...pensare che ero convinto fosse uno stato del Messico e non uno stato indipendente, prima che mi chiedessero di organizzarmi per partecipare alla missione. Quanta ignoranza. 

Invece è uno stato sovrano, piccolissimo, il più piccolo del centro america, il meno abitato e quello con la densità di popolazione più bassa di tutta la zona, ma pur sempre uno stato membro della FIFA, per cui, eccomi qui. 

Devo ammettere che se già sono nostalgico normalmente quando sono costretto a lasciare le bimbe per i miei viaggi, salutarle dopo quasi venti giorni in vacanza, 24 su 24 insieme, dal risveglio all'addormentamento (cazzo, come dovrebbe sempre essere!), è stato complicatissimo. E ancora più complicato sarà ora gestire questa settimana senza le smorfie di Maggie e gli abbracci di Anna, ma soprattutto il conseguente rientro a casa. Non ho nessuna voglia di tornare alla routine quotidiana causa fine ferie: sveglia, mezz'ora con loro, le accompagno a scuola e poi ciao, fino alla sera e così fino all'agognato week end, quando finalmente tornano a essere tutte per noi. Naaa, non è mica giusto. In questo modo i nostri figli sono cresciuti dagli educatori, dalle maestre, dagli allenatori dei corsi sportivi che frequentano, mica dai genitori. Cazzo, su 15/16 ore della nostra giornata, ne trascorriamo insieme non più di tre! Non vorrete farmi credere che è giusto così? Certo, funziona così il mondo, ma questo non significa che sia corretto così. Ma ancora una soluzione non l'ho trovata. Chissà, magari qui in Belize sanno consigliarmi...

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