lunedì 4 dicembre 2017

Sempre la stessa storia

SEMPRE LA STESSA STORIA
Rileggendo ciò che ho scritto ieri mi vien da dire che è sempre facile fare il finocchio col culo degli altri, o per adattarlo alla situazione, facile fare il socialista con la vita degli altri. Io bello, bello, nel mio mondo capitalista e “libero”, almeno così sembra, con tutto ciò che voglio, anche di più, a portata di mano, anzi di carta di credito, vengo qui a dispiacermi per il crollo della grande illusione cubana e l’apertura al mercato mondiale dell’isola con il suo conseguente totale adeguamento al…mondo la fuori, senza però aver mai vissuto sulla mia pelle “CUBA” nel vero senso della parola, il leader maximo e il sua reale governo dell’isola, la limitazione della libertà personale nel nome del bene comune in pratica, in grado di definire il mio sviluppo, il mio futuro, la mia crescita. Insomma, ho lanciato, scritto, proclami basandomi solo su ideali, sensazioni, pensieri e speranze, che però non derivano da esperienze dirette, da vita vissuta, perché quando poi sbatto il muso con una parte di realtà cubana, quella con cui entro in contatto io tutte le volte che torno qui, con alcune sue caratteristiche che condizionano fortemente il mio lavoro su questi campi del mondo, mi incazzo. Eccome se mi incazzo! E provo in tutti i modi a cambiare ciò che non mi piace, per renderlo più simile a ciò che credo sia meglio che è anche ciò che è tanto lontano dal loro modo di fare e di essere. Un esempio? Gli allenatori di questi campi del mondo devono attenersi rigidamente a ciò che il ministero dello sport dice loro di fare sul campo attraverso un manuale sempre uguale da trent’anni, che indica le linee guida, il metodo di lavoro da applicare per dar forma agli allenamenti e nessuno di loro può pensare di cambiare le cose: delegati della federazione del calcio girano fra i centri sportivi, osservano gli allenamenti e valutano i vari mister all’opera, sulla base delle vittorie in campionato e delle loro "proposte" sul campo, quanto queste seguono il “programa integral de preparacion del futbolista”, quindi quanto queste sono “confermi e fedeli” al metodo cubano. Chi è fedele rimane al suo posto, i “ribelli” vengono corretti e nei casi più estremi rimossi. Per cui il nostro metodo di lavoro che da tanti anni cerchiamo di applicare è già in partenza sconfitto , è già in partenza bandito dal vecchio dinosauro ministeriale, perché i nostri ragazzi, per quanto interessati, desiderosi di applicare i nostri suggerimenti, sono impossibilitati dal farlo, soprattutto se non vincono i tornei. E io mi incazzo! Per forza, perché le proposte sono noiose, per nulla divertenti, inadeguate e lontane anni luce da ciò che Inter campus propone e suggerisce e i bambini sono molto più contenti di giocare con noi, piuttosto che rimanere sotto le grinfie del dinosauro, ma…non si può cambiare. Non ci si può aprire. Nessuno sa meglio di cuba quale sia il bene per cuba. Per cui…sempre la stessa storia.

Nessun commento:

Posta un commento