venerdì 11 luglio 2014

Verso Ngongsamba

Arrivo a Nkonsamba.

Scesi dall'aereo  e sopravvissuti al girone dantesco rappresentato dall'aeroporto di Douala, con la sua ressa infinita al recupero bagagli, le sue centinaia di portatori che ti obbligano a dribbling di Garrinchana memoria per riuscire a tenere nelle tue mani zaini e borse varie, la sua onnipresente folla in pressing costante per entrare (che si atterri al mattino o alla sera, appena fuori le sale dell'aeroporto, ci sono sempre, ma proprio sempre, centinaia di persone tenute a bada dai poliziotti, che premono e fremono per entrare...chissà perché e a che scopo), ci ritroviamo in breve pronti ad un altro viaggio, questa volta in macchina. La nostra meta, infatti, dista da Douala. dove siamo atterrati, circa 200km, che copriamo con il mitico e più che fidato Francis, immediatamente, in modo da essere pronti e opearrivi già domani mattina, in un vero e proprio viaggio della speranza! Borse, zaini pieni di materiale per i bambini, valige, materiale vario per la formazione: il land cruiser di Francis straripa e una borsa, un secchio (immancabile il secchio di plastica in Africa) e uno zaino mi fanno stretta compagnia per tutte le 3ore e 20 di viaggio, cadendo, spostandosi, muovendosi, ad ogni frenata, dosso o ripartenza del nostro mezzo. Fastidiosissimi! Non contento, poi, nel buio del parcheggio dell'aeroporto, decido di sedermi esattamente sopra il coso delle cinture di sicurezza, costringendomi a tenere le chiappe strette per tutta la durata del viaggio, per evitare eventi spiacevoli e per nulla gradevoli. Insomma, un incubo, oltreché una continua minaccia alla mia eterosessualità. Milioni di buche dopo l'inizio dell'incubo, centinaia di bestemmie dopo, finalmente arriviamo all'agognata meta, la città di Nkonsanga, che però a quest'ora non riusciamo a distinguere, avvolta com'è nell'abbagliante oscurità tipicamente africana! Qui si che il buio è buio vero! Non come la nostra mezza finzione, sempre corrotto com'è da questo o quel bagliore artificiale. No, no, qui non si scorge nulla, tutto è avvolto dall'oscuro e poderoso manto nero della notte, squarciato solo dai fari delle macchine di passaggio come la nostra. Lasciamo a domani, quindi, la nostra curiosità, per dedicarci ora al meritato sonno: in fin dei conti sono le due di notte e domani si comincia! Morfeo, arrivoooo!

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