giovedì 9 maggio 2013

Polonia giorno 1

Maremma sbudellata, come direbbe il grande Pihardi, che giornata intensa!!! 4 allenamenti, due a Jadwiga, uno nell'orfanotrofio di Kazmir e uno finale in un altro orfanotrofio fuori Krakow e ora sono a pezzi nel letto. Certo, riconosco che milioni di altri lavoratori ben più seri e indefessi del sottoscritto vivono quotidianamente questo senso di spossatezza, dovuto a lavori ben meno divertenti del mio, ma in ogni caso al momento mi sento stanco! L'allenamento col prof di questa mattina ( è sempre uno spettacolo viaggiare con Silvio! Si riescono sempre a fare dei super allenamenti, che mi aiutano a tenermi sempre in forma, contento e soddisfatto della mia condizione atletica) ci ha messo del suo, se proprio vogliamo vederla tutta: quel lavoro di forza, unito alle ripetutine sui 400-350-300 e 200, hanno lasciato il segno nelle mie gambe, pur mettendomi il sorriso fin di prima mattina (già, perché per riuscire ad allenarci, siam dovuti uscire alle 7.30, cazzarola!), permettendomi così di affrontare con grande serenità tutta l'intensa, intensissima, giornata.
4 allenamenti, si diceva, con 4 squadre di differenti età: 2006-2003, quindi mista 99-00 e 01, per concludere con un'altra mista, questa volta di ragazzi ancora più grandi. Ognuna di queste squadre con le proprie caratteristiche, le proprie abilità (non so bene quali abilità, visto che tutte e quattro si son dimostrate un bel raggruppamento di pippe, ma comunque qualche abilità l'avranno anche loro) e le proprie specifiche problematiche e questo saltare da un'annata all'altra, da una capacità all'altra, tutte le volte mi devasta fisicamente. Il Prof dice che spendo un sacco in campo, che è come se mi allenassi io ed effettivamente quando esco dal campo son sempre provato, per cui quando dal terreno di gioco esco quattro volte nello stesso giorno, è normale che mi senta distrutto, ma in più il cambio di età da un allenamento all'altro, quindi il cambio di registro, di atteggiamento, di richieste, di proposte, accentua questa mia dispersione di energie. Ma meglio così: quando, se mai succederà, uscirò dal campo fresco come una rosa, spero che avrò la lucidità per fermarmi e pormi importanti domande, perché credo che sul campo sia fondamentale dare tutto se stessi, specialmente in campo per Inter Campus e quindi con bambini diciamo "particolari". Ora però cedo, mi casca la penna...no, il Mac dalle gambe: devo dormire. Domani si riparte: stesso menù, dall'allenamento delle 7.30, fino a quello finale, domani in riformatorio, delle 18. Altra giornata campale, quindi, ma altra giornata, mi auguro, stupenda.

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