sabato 11 maggio 2013

Giorno 2

Con questi ritmi mi sembra di essere tornato ai tempi delle scuole calcio estive a Pinzolo, dove tra allenamenti, servizio ai tavoli, animazione e allenamenti miei non si aveva mai più di dieci minuti al giorno di libertà, fino alla sera, quando con Gabri ci si tuffava alla bocciofila per grandi e fresche birre in compagnia, prima di riprendere a 200 all'ora il giorno seguente.
La differenza qui la fa la birra che manca sulla tavola, perché padre Ralph-Silvio e il vegano purificatore non sono propriamente dei compagni da birra, quindi acqua e succhi a go go, ma nemmeno un Weiss finora. Per il resto però ci siamo: anche oggi mille allenamenti, dopo la splendida, anche se "invasiva", come l'ha definita il prof, seduta mattutina al parco qui vicino, con bambini dello Jadwiga e i ragazzi del riformatorio di Krakow e proprio quest'ultimo è stato per me oggi il più stimolante, il più interessante, tra quelli fin qui realizzati. Ragazzi di 16/17 anni, come i miei della Calva,  che hanno la possibilità di giocare a calcio seguiti da un allenatore solo da quando sono entrati a far parte di Inter Campus; ragazzi con mille problemi, all'apparenza aggressivi, con tanta rabbia, indisciplinati, ma che con una palla oggi son stati "domati" e guidati in un bellissimo, almeno per me, allenamento ricco di contenuti non solo tecnici; ragazzi che i hanno dato modo di pensare, riflettere e migliorarmi come allenatore nel corso della seduta, grazie alle loro difficoltà e ai loro limiti.
Al termine della seduta il direttore ci ha detto di non aver mai visto quei ragazzi così attenti, concentrati, rispettosi di regole e coinvolti in un'attività, e a me è sorto naturale un gran quesito: la divisa, il simbolo che portavo, portavamo, oggi sul petto, quanto ha inciso? Quanto il marchio Inter ha contribuito a render mansueti questi ragazzi? Fossi sceso in campo, campo per modo di dire, con la divisa della Calva, avrai ottenuto gli stessi risultati? Boh, non so che rispondermi, ma una volta mi piacerebbe fare questo esperimento e scendere in campo in una realtà Inter Campus senza i "miei" colori addosso (solo una volta però: son troppo fiero di quella maglia!), per vedere cosa riesco a ottenere, fin dove riesco a portare i ragazzi, per capire quanto il mio lavoro è determinato dalla forza, dal fascino della società che rappresento e quanto da ciò che realmente sono io, da quanto so fare con loro e per loro in campo. Al momento non so rispondermi, anche perché al momento sono piuttosto stanchino. E domani si riparte, stesso menù: allenamento mattutino col prof e poi via, campo, campo, campo. Spettacolo!

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