giovedì 25 aprile 2013

Uganda 2013

23 Aprile
Si inizia col botto: arrivati all'African Village e preso possesso della capanna Antilope, esco con Silvio per il primo allenamento ugandese; Garmin al polso, fascia cardio legata e via, lungo quella lingua di asfalto che spacca in due il verde smeraldo della foresta, che unisce Mokono a Nagallama. Le gambe vanno e anche se a causa dell'infortunio e da un po' che non mi alleno seriamente e sono totalmente fuori forma, stiamo viaggiando ad un buon passo, accompagnati dalle urla dei bimbi ("hi mzungo" gridano da fuori le loro capanne) e dai clacson delle macchine che incrociamo, che ci indicano con quel fastidioso suono che stanno arrivando e hanno bisogno di spazio; così proseguiamo per circa 5 km fin quando: "beep...beeep...beeeeeee...sbaaam"! lo specchietto del Matatu che salta, il braccio sinistro del prof che viene violentemente spostato in avanti e l'urlo di dolore del mio compagno di viaggio a interrompere i suoni fin li costanti, monotoni, a noi circostanti. Cazzo! Sangue e braccio dolente. Fermo il primo boda-boda che vedo (moto), carico Silvio su di lui, do le istruzioni al ragazzo e mi rimetto a correre per inseguire la motina sgarrupata che arranca sulla salita e accompagnare l'infortunato alla clinica vicino all'african village, dove viene medicato e viene scongiurato ogni rischio di frattura, per fortuna! Solo una gran botta, un bel graffio e tanto spavento! Be', direi come inizio, niente male.
Col braccio del prof medicato ci dirigiamo quindi alla nostra scuola, st. Joseph primary scholl, a Nagallama, per assistere alla fase finale del torneo inter campus, iniziato a gennaio, messo in piedi da Mike e Fred per coinvolgere nel mondo Inter Campus anche le scuole vicine,  in modo da avvicinare anche loro alla grande famiglia neroazzurra. Grandissimi i "miei" due allenatori! Veramente grandissimi: sulla scia del buon Francis camerunese si dimostrano veri africani atipici, capaci, sotto nostro stimolo, di muoversi e dar forma ad una cosa in tanti altri posti impensabile per l'inadeguatezza, l'incapacità dei nostri partner di muoversi autonomamente, senza lo sguardo vigile e attento del Mzungo; in questo modo altre 19 scuole son state coinvolte, con in media 400 bambini ciascuna (e mi hanno anche detto "only 4 hundred"!!!), ai cui professori/allenatori Mike e Fred hanno presentato il nostro corso di primo livello, per poi invitarli in questi giorni ad assistere al nuovo clinic. Insomma, a cascata stiamo raggiungendo altri 19 allenatori e di conseguenza altri circa 2000bambini!!! Spettacolo vero! E di questi duemila, ecco per le fasi finali circa un cinquecento, i più come spettatori però, riempire l'immenso campo della scuola, colorato oggi dei nostri amati colori. 
In mezzo a tutti questi bambini cerco Benjamin, il mio mini amico sordo muto, ma cacchio non riesco a scorgerlo; vedo Rui, vedo, Thomas, vedo Livingstone, vedo, vedo, vedo, ma Benja non c'è. Che se ne sia andato? Che sia stato male? Cazzarola, non lo vedo. Poi, d'un tratto:"A-e-0!" e un volto scurissimo illuminato da due occhioni altrettanto neri e da un sorriso come latte di cocco spunta alle spalle di alcuni altri bambini! "Benja!!! Uassusotia?" Rieccolo! Che bello rivederlo sempre e ripartire da dove siamo stati interrotti; che bello vederlo crescere anno dopo anno; che bello riaverlo dietro di me in ogni mio spostamento, attento a tutto ciò che faccio, vicino sempre alla mia mano, ma pronto a uscire dal campo ogni volta che capisce che devo iniziare allenamento. Benjamin, che spettacolo! Che bello rivederti!

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