martedì 13 novembre 2012

Tunisia 5 novembre

5 Novembre

Mi sveglio al suono della sveglia e il prof e' già con l'elastico in mano...eh, no, vecchio arterosclerotico, questo è già stato scritto. Errore di copiatura, di pubblicazione, dovuto al rienro frenetico alla normale vita di tutti i giorni, che non mi concede tempo a sufficienza per riflettere, controllare ciò che faccio e che mi costringe a curarmi di questo mio diario virtuale solo quando sono all'estero.
Per carità, lungi da me l'idea di lamentarmi per la vita che faccio o ergermi ad eroe per l'intensità delle giornate che vivo! Ben contento della mia vita, dei miei mille allenamenti quotidiani e della conseguente difficoltà nel seguire ordinatamente alcune mie cose; semplicemente cercavo una scusa per motivare la mia doppia, erronea, pubblicazione, senza ammettere il mio avanzato stato di decomposizione mnemonica, di cui però nessuno, a parte l'attento Max, si è accorto.

Ora, a distanza di quasi due settimane, ciò che ho scritto sulla Tunisia è già Passato, pronto come ormai sono al nuovo, imminente viaggio in Colombia, ma una riflessione su quel che ho vissuto sull'ultimo campo del mondo calpestato esce naturalmente dalle mie dita, per concretizzarsi attraverso i tasti di questo computer, su questo foglio. Una riflessione che riguarda la vera realtà, il fatto che se non avessi avuto la possibilità di andare direttamente in Tunisia, mai mi sarei reso conto dello stato delle cose, perché la realtà a noi non viene trasmessa, non viene raccontata. Conseguentemente, da quando si son apparentemente sopiti i clamori della primavera araba, questo stato del Magreb è tornato per noi, o almeno per me e la mia ignoranza, in pace, in tranquillità, anzi in condizione di miglior pace e serenità,  grazie alla cacciata di Ben Alì e nulla di quanto ho toccato con mano avrei immaginato. Invece...invece il mio pellegrinaggio in neroazzurro mi ha dato questi "nuovi occhi" per mezzo dei quali vedo in altro modo, metto diversamente a fuoco il mondo la fuori e mi accorgo di cose altrimenti ignorate, lontane da me e dalla mia realtà, per cui, una volta di più...grazie Inter Campus!

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