domenica 26 febbraio 2012

Congo Lumumbashi, 25 febbraio

...e infatti, rieccoci qui. ore 8 pronti, colazione lampo e via in macchina con il già mitico Stephane, direzione aeroporto, per prendere Franco e tuffarci insieme in questa giornata di fotografie. Purtroppo pero' non avevamo fatto i conti con la Kenya Airway, perennemente in ritardo, e così insieme ai bambini convocati per le foto, abbiam dovuto aspettare due ore e mezza l'arrivo del tanto agognato aereo, il quale, toccata terra, ha pensato bene di non sputar fuori il bagaglio celato in pancia, lasciandoci così un'altra ora in speranzosa attesa. inutilmente, perche' scopriamo presto grazie a polydore che solo domani il bagaglio si unira' al suo propietario. Che palle! se c'e' una cosa che odio e' buttare via il tempo senza nulla da fare; altro che africano! Anyway, alle 13 finalmente si parte, direzione montagna della Jacamina! Un enorme e altissima montagna, si stimano le 2500 tonnellate di  peso, composta di cio' che fino a vent'anni fa veniva considerato scarto dell'estrazione del rame e che oggi invece viene riutilizzato per produrre, o meglio estrarre, zinco e cobalto; lei e' la nostra meta, dove far sbarcare i nostri piccoli amici neroazzurri per fare le foto necessarie per il libro dedicato ai 15 anni di Inter Campus. In questo paesaggio quasi lunare, su questa terra nera, dominante, in ogni dove, Franco da libero sfogo alla sua fantasia artistica e ottiene in breve tempo ciò che cercava. Io intanto, mentre il fotografo professionista da fondo alla sua vena artistica, gironzolo per la montagna e scopro che dietro di essa si sviluppa una vera e propria città, fatiscente e sporca come tante altre città africane, ma una città. Che stranezza! Per me vedere questa immensità nera, fonte di enormi ricchezze, che nasconde la povertà, la miseria estrema, e' un ossimoro al quale difficilmente riuscirò ad abituarmi, visto che comunque e' esageratamente diffuso. Ottenuto ciò che cercavamo, abbandoniamo dunque il monte nero, alla volta di un'enorme fattoria, posta a circa 30 km dalla città, di propieta' di Moises, governatore del Katanga, nonche presidente del Mazembe, squadra leader non solo in ambito congolese, ma africano in generale. Fattoria questa che si estende a dismisura nella foresta circostante la città, che accoglie zebre, giraffe, impala, kudu...un sacco di animali locali. Un posto mozzafiato, capace di regalarmi l'incontro con una giraffa e con le zebre, come mai prima mi era successo. Anche qui libero sfogo alla vena artistica di Franco che, esauritasi, riporta il fotografo sulla nuda e fredda terra, accompagnato insieme a noi da un acquazzone preoccupante e gelato. Terminata quindi anche questa operazione rientriamo in città per una brevissima sosta, visto che con Gabriele, come sempre da quando siamo qui, decidiamo d andare in palestra, dove trascorriamo le ultime ore che ci separan dalla cena, tra bilancieri, pesi e volontà di far fatica. Serata quindi alla casa degli italiani, dal genovesissimo signor Zunino, console onorario e impegnato in mille e più attività, tra cui la ristorazione appunto, congolese da 25 anni, con ancora un marcatissimo accento, che ci prepara specialità non esattamente africane (risotto coi funghi del monte Beigua...), per una serata tutta italiana, insieme alla scarna comunità tricolore del posto (si contano non più di 50 persone). Tutto  fila via piacevolmente, tra risate e prese in giro con Elio, bergamasco di Lovere, Ernesto, Biellese, Renzo, Novarese principalmente, guardando Milan-Juve, che, vista la bella serata, rimane contagiata dall'atmosfera positiva, risultando anch'essa piacevole.ora branda:sono a pezzi! Domani e' un altro, grande, giorno!

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