domenica 26 febbraio 2012

Congo Lumumbashi, 22 febbraio

Arrivati alla scuola st.bernardette, migliaia di formichine nere, vestite tutte con la stessa divisa bianca, armate tutte della stessa curiosità nei confronti del bianco che si sta loro avvicinando, mi viene incontro e mi fa entrare nel proprio formicaio. Mi guardano, mi toccano, mi stuzzicano poi ridono e scappano, mi parlano in una lingua impossibile e a gesti accompagnano i loro messaggi, mi studiano e cercano di capire cosa sono e cosa voglio li, con loro. In breve, pero', i miei compagni mi richiamano all'ordine e mi accompagnano in aula, dove 18 allenatori, armati di penna e quaderno, aspettano solo che io inizi a raccontar loro la favola di Inter Campus.  Due ore volano fin troppo brevemente, tra accenni all'educazione attraverso il gioco del calcio e metodologie di allenamento da far proprie e sviluppare individualmente, tra domande pertinenti, e meno, dei "miei" allenatori, ed esempi pratichi messi in atto con Raffaele. Bello, divertente e diverso, pur trattando gli stessi argomenti già affrontati altre volte, volge al termine la prima lezione e ci trasferiamo velocemente, dopo un leggero e altrettanto rapido pranzo in compagnia di padre Jona, al campo, dove 53 bambini aspettano solo noi due per dar sfogo alla loro esuberanza, per dar fondo alle proprie energie. Solo 53, perché abbiamo chiesto di dividerli per giorno, in modo da riuscire ad allenare tutti, mantenendo alta la qualità delle proposte, senza cadere nella confusione e nell'approssimazione. 53 perché con largo anticipo e avevo chiesti meno di 40 al giorno...ma si sa, qui e' cosi', e quando arrivi al campo non puoi certo rimandare a casa i bimbi neroazzurri in eccesso, ma ci si adatta, cercando sempre di fare e dare il massimo per loro, ma anche per noi stessi. La seduta fila via liscia, seguendo l'obiettivo della guida della palla, con giochi specifici e divertenti e correggendo i bambini, ma soprattutto stimolandoli ad alzare le intensità ei ritmi di gioco e si conclude con una bella, classica, partitella, che evidenzia ancora una volta l'amore per il palleggio del calciatore congolese, intenzionato piùa passarsi la palla, che a calciare in porta. Bene, bello...son contento. Ora Inter-Marsiglia e speriamo di tener viva questa allegria...

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