domenica 26 febbraio 2012

Congo Lumumbashi, 24 febbraio

Svegliarmi alle 6 mi mette sempre un po' di angoscia,  anche se in trasferte africane mi e' capitato più volte di farlo. Questa volta poi la sveglia all'alba e' finalizzata ad una visita ad una fattoria nella brousse, a circa 30 km dalla città, una fattoria che punta a pulire circa mille ettari di foresta per renderla terra coltivabile, per dar da mangiare alla gente del posto e per dar loro, contemporaneamente, lavoro e futuro. Per ora gli ettari puliti e resi terra coltivabile son solo 300, ma già i primi frutti iniziano ad esser colti e con essi sorgono iniziative bellissime oltreché interessanti. La più bella di queste iniziative parallele e' la scuola, all'interno del terreno della fattoria, gestita dagli stessi che hanno ideato il progetto agricolo(un ragazzo di origine iraniana ma trapiantato in congo di soli 23 anni e sua moglie, americana, entrambi di religione Baha) dedicata ai figli dei lavoratori e a tutte le famiglie dei villaggi vicini; scuola che sfrutta un metodo simile a quello montessori, di pedagogia attiva, dunque, che comprende scuola dell'infanzia e scuola primaria, coinvolgendo circa, al momento, 100 bambini dai tre ai 14 anni. La nostra visita e' dedicata proprio a questi bambini, possibili fruitori anche del nostro progetto; aprire una cellula congolese anche qui sarebbe infatti interessante, pur tra mille ostacoli e difficoltà, principalmente di natura logistica, ma anche organizzativa e prettamente tecnica. Ma a noi piacciono le sfide difficili, quindi...si vedrà. Messa in bagaglio questa visita e i relativi, eventuali, sviluppi per Lubumbashi, rientriamo di corsa in città, visto che alle dieci ci aspettano i nostri allenatori per l'ultimo incontro formativo. Arriviamo in fretta e furia e le due ore trascorrono in fretta e soprattutto molto positivamente, con un generale coinvolgimento e una generale partecipazione da parte di tutti e proprio per questo riusciamo a cogliere con maggior precisione le lacune, i lati ancora oscuri della nostra presentazione nelle menti dei nostri mister, consentendoci così un immediato intervento, per schiarire un po' le loro idee ed iniziare così con loro un cammino fondato su basi solide. Son contento. Molto contento. Nel pomeriggio, poi, l'allenamento ci mette a dura prova: numeri imprevisti di bambini e bambine, in assenza quasi totale di materiale creano, per lo meno in me, una iniziale preoccupazione, che svanisce immediatamente quando leggo la noia negli occhi dei bambini che mi fa scattare la molla dell'adattamento inter campus, consentendomi cosi, anzi consentendoci perché anche raffaele si e' trovato nella mia stessa situazione e ha reagito in puro stile inter campus, di dar forma comunque, nonostante tutto, ad un allenamento divertente ed utile ai nostri allenatori. Ancor più contento! Dopo allenamento con Gabri sono andato ad allenarmi alla palestra del Mazembe, per coronare degnamente una giornata lunga, intensa, ma molto positiva. Ora si dorme. Tra poco si riparte!

Nessun commento:

Posta un commento