domenica 7 ottobre 2018

La Bania


LA BANIA RUSSA
Dopo allenamento e alla fine della giornata Sasha (qui ogni tre persone una si chiama così), il papà di Antonia, un uomo grande e grosso, col viso tondo, un bel sorriso sempre stampato in volto, gentilissimo e molto ospitale, ci invita a casa sua, appena fuori città, dove insiste per farci provare la sua bania e farci vivere l’esperienza della sauna tradizionale russa. Insiste, in realtà non è che abbia dovuto poi insistere così tanto con me: la sauna e l’esperienza del caldo assoluto che si vive li dentro mi piace e anche negli altri paesi inter campus dove ho avuto modo di provarla mi son sempre divertito, mi è sempre piaciuta, quindi appena mi è stata proposta, ho accettato di buon grado. Quando poi mi è stato proposto un trail nel bosco di circa sei km prima di tutto, non ho fatto fatica ad accettare. E così, giusto il tempo di tornare in hotel, preparare le cose per correre e per il post, ed eccoci in questo parco fuori città, con questi sentieri che si arrampicano nel bosco su e giù dalle colline, a correre con Cyril, il fratellino di Antonia, un vero tosto di dieci anni, già invasato per corsa e sport, che tutti i giorni si allena lungo questi percorsi. Fa un po’ freddo, ci saranno forse sei gradi, c’è molta umidità, ma il bosco, la corsa sul sentiero, il ritmo blando (ha dieci anni, ma in piano riesce ad andare a 4:50 al km il nanetto) rendono il tutto piacevole ed estremamente rilassante. Un po’ meno rilassanti sono le super salite che ci riserva il bosco, ma rientra tutto in ciò che considero divertimento e che ci porta a chiudere l’anello stabilendo il record per il giovane atleta sul giro, strastimolato dalla presenza del futuro marito della sorella e da quest’altro “vecchio” (tua sorella) italiano corridore. Ora però viene il bello: chiusa la corsa con un po’ di trazioni, qualche tricipite alla sbarra e dello stretching (fighissimo questo parco, attrezzato per tutti gli sport e aperto, pubblico), ci si tuffa in sauna; la casa è vicinissima, giusto il tempo di fermarci a comprare la carne per la cena ed eccoci in costume, dentro questa costruzione in legno di circa 6metri quadri, con tre scalini ove sedersi e una stufa che butta calore a più non posso. Il primo giro in sauna passa facilmente, complice anche il freddo accumulato durante la corsa nel bosco, per cui i quindici minuti trascorsi al caldo passano piuttosto facilmente. Poi si esce, doccia fredda e si inizia a mangiar qualcosa, in attesa del secondo giro. Un po’ più intenso: la “stanza” è arrivata a più di settanta gradi e si inizia a sudare veramente tanto. Ma a me piace quella sensazione e mi sento costretto ad uscire quando ormai tutti gli altri sono già fuori da un po’ (stare li dentro da solo non mi piaceva), per raggiungerli…in giardino! Si, in giardino, all’aperto, a circa 4/6 gradi, in costume. Temo la maledizione di montezuma, ma il caldo accumulato mi permette di star fuori per un bel po’ senza accusar problemi. Si rientra, si mangia ancora qualcosa e si passa al terzo turno: questa volta si entra uno alla volta, per passare sotto le sapienti mani del padrone di casa! Sasha infatti aspetta i suoi ospiti uno ad uno in sauna, li fa sdraiare e quindi con dei piccoli rami con foglie di quercia inizia…a frustarli. Si, davvero: a frustarli. Senza violenza, senza far male, ma per richiamare sangue e intanto l’aria caldissima che si smuove intorno aumenta ancora di più il calore percepito dalla pelle del “malcapitato” di turno. Ogni tanto questi rami vengono immersi in acqua e l’acqua viene sparsa sulla schiena, prima di ricominciare con le “frustate”, per concludere così il rito dopo circa dieci minuti. A questo punto esci, fai un giretto in giardino al freddo, rientri, ti docci et…voilat. Bello fresco e rilassato, pronto per finire di cenare. Bellissima esperienza. Certo, quando mi ha passato i rami sulla pianta del piede stavo per urlare, ma è stato comunque bella e piacevole tutta la serata. спасибо (grazie) Sasha!


Nessun commento:

Posta un commento