lunedì 16 aprile 2018

A spasso tra le scuole

A SPASSO TRA LE SCUOLE
Sveglia presto, corsa sul lungo fiume e si inizia la giornata. Questo era il programma. Il problema è che non sento la sveglia e solo grazie ad un bisogno fisiologico che mi riporta nel mondo dei vivi poco prima dell’ora dell’appuntamento per la colazione riesco a non passare il resto delle ore di sole a dormire. Che coma! E per fortuna mi ridesto, perché poi l’intensissima giornata in giro per scuole si rivela positiva, oltre che bella intensa. Giro per le scuole perché l’obiettivo di questa prima parte di missione è provare a capire dove iniziare il nostro progetto anche in questa città, chiamati qui e accompagnati nel nostro check dai ragazzi di Amity foundation, organizzazione locale che si occupa di bambini. In questi giorni, quindi, visiteremo un paio di realtà dove loro già sono attivi e dove il nostro intervento sarebbe utile, oltreché gradito. Realtà ossia scuole, perché da queste parti l’intervento sociale passa per forza di cose da questa istituzione e altre possibilità di intervento sul territorio non ve n’è, per cui rieccoci a girare per cercare dove meglio iniziare le nostre attività. Saliamo così su di un pulmino e dopo poco meno di mezz’ora ci troviamo in un altro mondo rispetto a quello della città da dove arriviamo (Fuyang): campagna fuori dal finestrino, risaie, case basse, per lo più in muratura, ma mezze sgangherate, carrettini trainati da cavalli, strade polverose e chioschi in legno sparsi in ogni dove, con mercanzia di ogni genere. Sembra incredibile aver percorso così pochi chilometri e trovarsi in una realtà così diversa, anche se la vista della scuola dal finestrino ci riporta alla normalità: anch’essa, infatti, come tutte le altre fin qui visitate, oltre che le due di Shanghai dove siamo già attivi, rispetta i canoni di tutte le altre, dalla struttura degli edifici, fino al posizionamento dei campi da calcio, o comunque degli spazi di gioco. Tutte uguali. Shanghai, Nanjing, Fuyang, città diverse tra loro, accumunate…dalla struttura delle scuole! Scendendo dal bus siamo accolti, come è consuetudine, dal preside e da una delegazione di professori, che, dopo le immancabili foto di rito (qui per qualunque cosa si fanno cento foto) ci chiedono di assistere alla ricreazione. Incuriosito accetto, pensando a chissà cosa di particolare si potrà vedere nella mezz’ora di break prevista per i circa 1000 bambini che vanno dai 6 ai 13 anni dell’istituto, ovviamente statale. Per me la ricreazione alle elementari e alle medie era la partita di calcio, ma qui? Ma qui di ricreativo c’è ben poco!!! I bambini scendono dalle classi in file perfette, allineati alle spalle del capofila, armato di bandierina indicante la classe, tutti con lo stesso passo e in ordine perfetto. Dagli altoparlanti inizia una musica allegra che scopro poi incitare i ragazzi con dei continui “uno, due, tre” e i bimbi di tutte le classi, di tutte le età, sempre in fila perfetta, iniziano a correre in tondo, ogni classe nel suo spazio, senza mai rallentare o accelerare, ma rimanendo sempre ordinatissimi, fino a quando un fischietto non segnala la fine di questa prima parte di “ricreazione”. Rapidissimi, compaiono dei palloni e le varie classi, a seconda delle età, iniziano degli esercizi più o meno legati al gioco del calcio. Chi si passa la palla a coppie, chi la tocca con le suole alternando i due piedi, chi addirittura fa’ una partitella 5<5 (in un campo da 3<3 senza profondità), insieme a chi salta la corda e chi fa stretching. Passano più o meno altri dieci minuti e una sirena segnala la fine dello spasso: si torna in classe! Tutti in ordine, riecco i nostri bimbi, “visibilmente divertiti”, rientrare nelle aule…Basito, rimango semplicemente basito. Se questa è la ricreazione, la punizione in cosa consiste???


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