lunedì 20 febbraio 2017

Ultimo giorno camerunese

L'ultima giornata su questi campi del mondo è sempre la più intensa e sfiancante, visto che, avendo l'aereo solo in serata, condensiamo più impegni insieme, incastrati con la perfezione tipica di Francis, il camerunese atipico per eccellenza, e l'intensità giusta per condurci sul volo di ritorno sufficientemente stravolti per crollare sui sedili quasi svenuti.
Giornata piena, quindi, che prende il via molto presto per trasferirci a Yaounde e andare in visita di cortesia dall'ambasciatore italiano, anzi ambasciatrice, in Camerun, non prima però di un passaggio al mercato dell'artigianato, tappa fissa di ogni viaggio, non tanto per acquistare qualche cosa, almeno io, ma perché mi diverto sempre un sacco a parlare con i vari venditori, sentire cosa vogliono "offrirmi" e sopratutto sentire un po' le loro storie e conoscere un pezzo delle loro vite. Spesso questa mia curiosità si infrange sullo spirito commerciale di questi ragazzi, che mi parlano, si avvicinano solo perché mi vedono come un gonfio portafogli europeo, pieno di eurini da prelevare, ma quando si accorgono che da me riusciranno ad ottenere quasi nulla, si allontanano, soffocando la mia curiosità. Spesso, però, non sempre e questa volta infatti la mia nuova conoscenza, Diomede, giovane artista del posto, tifoso juventino (disgraziato maledetto), affascinato dai viaggi, dall'Europa e innamorato del suo paese, seppur dispiaciuto per come è sfruttato, mangiato, dai suoi stessi concittadini, non mi pressa per spingermi ad acquistare maschere o cavatappi a forma di coccodrillo, o batik di ogni forma e dimensione; no, Diomede non è interessato a quello, ma vuole solo parlarmi,  scambiare due parole con me, sentire un po' come funziona la mia vita europea e raccontarmi la sua. Cacchio, così si che mi diverto. Come quella volta che conobbi Serge, musicista del posto, che attraverso la musica attirava, spero attiri ancora, i bambini che vivono per strada a Yaounde, per poi indirizzarli alla casa dei salesiani, o ad altre missioni, capaci di aiutarli e provare a dar loro un futuro. Sono rari questi "venditori di storie" e non di cianfrusaglie, ma quando li trovo è sempre divertente. 

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