giovedì 16 febbraio 2017

Il corso

I CAMPI DI AKONO


Akono è un piccolo villaggio a circa sessanta chilometri da Yaounde dove…non c’è nulla. Ma nulla davvero. Casette, capanne, baracche, sono costruite ai bordi dell’unica  strada asfaltata che passa di qui e che porta a Kribi (in realtà la strada è asfaltata fino ad un certo punto, poi “cade” nella foresta e diventa un sentiero rosso e sconnesso, che attraversa la foresta e costringe i viaggiatori diretti al mare ad una deviazione capace di rendere il cammino che sarebbe di poco più di 150 chilometri, una odissea di oltre trecento cinquanta!), per lo più tutte arroccate intorno alla cattedrale, vero “centro” del paese e unica alternativa al "villaggio olimpico"che ci ospita in questi giorni e che sorge alle spalle dell’edificio religioso.

Ora, vediamo di contestualizzare il "villaggio olimpico": grandi, grandissimi spazi verdi delimitati da calce bianca, con porte e bandierine, o canestri scalcinati e senza retine, tutti circondati da alberi di ogni forma, altezza e colore, con qua e la delle casette, delle aule, dei piccoli edifici, che fungono da alloggio per gli atleti, o da scuola per i bambini del posto e, in questi giorni, per i nostri allenatori coinvolti nella formazione. Già, perché in una di queste classi diamo vita al nostro corso, dedicato questa volta a solo (solo, perchè normalmente in classe mi ritrovo con quaranta, cinquanta misters!) quattordici mister pre selezionati tra quelli che hanno già frequentato precedentemente la nostra formazione e che hanno superato il test che ho fatto loro svolgere a metà gennaio, grazie all'impegno sul posto del solito Francis. Quattordici allenatori, dunque, da portare ad un più alto livello, puntando soprattutto sulla parte pratica, perché qui, più che da altre parti, teoria e pratica rimangono distanti e “nemici”: spesso teoricamente, a parole, i coach risultano super preparati, poi, una volta in campo, con dei bimbi da gestire...un po' meno! File uniche e infinite, bimbi di sei anni che giocano insieme a bimbi di dodici, fischietto in bocca, urla e strepiti ad ogni errore: tutto ciò che vediamo normalmente anche in Italia, ma che con la maglia neroazzura addosso non può accadere. E allora via, si parte: iniziamo il nostro lavoro e vediamo cosa riusciamo a combinare. Tema della formazione: l'insegnamento del gesto tecnico, per crescere e educare il bambino. Vediamo...




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