giovedì 13 ottobre 2016

San Isidro

Vivere a San Isidro


Il programma di oggi prevede allenamento con il gruppo sub 12 e sub 14 (under 12 e 14), ma già al nostro arrivo al campo ci rendiamo conto che i numeri, che i bambini presenti sono un po’ meno rispetto a quelli attesi. Soprattutto il gruppo dei più grandi, che normalmente si presenta, come tutti gli altri, molto prima, nonostante fino all’ora prevista per la loro seduta non possano entrare in campo, non sembra palesarsi. Sinceramente non ci faccio molto caso, ma mi dedico completamente alla squadra dei sub 12, osservando insieme al prof l’operato di Mario, il nostro allenatore, cercando insieme al mio fido compagno la maniera migliore per correggere domani, durante la teoria, le cose un po’ carenti proposte dal nostro mister oggi. Discutiamo, ci confrontiamo, parliamo della seduta, fin quando arriva il momento dei grandi, ma…sono in 9. Cazzarola, 9. Come mai, chiediamo a Mesa? La risposta e tanto semplice da queste parti, quanto terribile per le nostre: ieri, in un assalto, è stato ammazzato un ragazzo di 29 anni, piuttosto conosciuto nel barrio e oggi è scattata la rappresaglia degli amici, per cui nel pomeriggio, poco prima che arrivassimo, nella favela oltre la collina rispetto a quella dove siamo noi “hanno iniziato a sparare e finora sono morte 13 persone”! Di conseguenza molte mamme si sono chiuse in casa con i figli e non li hanno fatti venire al campo. Per ragioni di sicurezza, meglio non uscire, ci dicono, e a volte quando l’aria si fa pesante, anche l’allenamento che ha già preso il via, viene interrotto e i bimbi vengono mandati a casa. Far West. Più o meno è così che me lo immaginavo il far west, anche se con un po’ meno sporcizia, puzza e inquinamento vario; un posto all’apparenza tranquillo, ma che di punto in bianco diventa una polveriera, pericolosa e assolutamente inospitale, dalla quale tanti cercano di fuggire. Tanti, fra cui molti nostri bimbi, o meglio, molte famiglie inserite nel nostro progetto, che andando a vivere per lo più in Colombia e portando con se, chiaramente, i propri figli, hanno lasciato le nostre squadre un po’ monche. Ma questo non è certo un problema: manca cibo, acqua, sicurezza e pulizia, ma bambini non mancano mai su questi campi del mondo. In una realtà come questa dove le ragazze diventano madri a 15 anni e dove se non fanno sesso entro quell’età vengono derise e mal considerate dal gruppo di coetanei, se non addirittura escluse, certo nuove leve da inserire e provare a crescere, educare, grazie a quella magica sfera certo non mancano. 

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