venerdì 28 ottobre 2016

Israele 2016

ISRAELE 2016
Cazzarola, sono qui da una settimana e questa è la prima volta che riesco a prendere in mano il mio mac e svuotare un po’ la mia mente su questa carta virtuale, per provare a rivivere e fissare le esperienze fin qui vissute in questa missione Inter Campus. Tel-Aviv, Gerusalemme, ritorno a Tel-Aviv, Deir Istia, sempre piuttosto di corsa e sempre con poco tempo libero per potermi dedicare a voi, o 25 fedeli lettori. E quei momenti che siamo riusciti a ritagliarci son stati finora quelli mattutini, dedicati alle corse, agli allenamenti, parte immancabile e insostituibile dei nostri viaggi; ma ora eccomi qui: ho circa 20 minuti prima di scendere e prendere un taxi, direzione Goaltime, dove daremo forma al torneo finale, con tutti, o quasi, i nostri bambini coinvolti: i rifugiati di Tel Aviv, bambini dall’eritrea, dal sud sudan, dall’etiopia; gli ebrei sempre provenienti dall’atea città Israeliana; la squadra mista palestinesi ed ebrei di Bet Safafa, Gerusalemme; i palestinesi dalla west bank, dal villaggio di deir istia. Tutti insieme sul campo, con la stessa maglia neroazzurra, per giocare due ore, impegnati nel classico torneo di fine missione.
Ma come procedere nel “svuotare” la mente, nello scrivere, narrare la settimana di lavoro in questa splendida terra? Parto dall’esperienza mistica vissuta nella millenaria Gerusalemme? La corsa sul monte degli Ulivi? Oppure dal viaggio “al di la del muro”, per allenare i nostri bimbi in west bank? E perchè non partire dai grandi progressi che si vedono, si toccano con mano in campo, nel processo di integrazione tra ebrei e palestinesi di Bet Safafa? Seguirò il consiglio di un amico, che quando deve organizzare le sue giornate avanza…a ritroso: parte dall’ultima cosa che deve fare e da li va all’indietro, fino ad arrivare all’oggi, al momento attuale. E allora via, andiamo a ritroso…

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